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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

Commodore 64
Match Point
Psion | D&L Research
12 08 2019

Nonostante sia decisamente più celebre nella sua versione ZX Spectrum, Match Point è senza ombra di dubbio un pezzo da novanta dei primi anni '80 (e scusate per l'involontario gioco di parole...) anche sul Commodore 64. Merito di una giocabilità sopraffina che, a dispetto di una veste grafica elementare, eleva il gioco al rango di piccolo capolavoro tennistico d'annata, più che capace di rivaleggiare con le successive produzioni dello stesso genere pubblicate sul 64 (peraltro piuttosto numerose).

Il primo impatto con Match Point, a dire il vero, può non essere dei più felici. Il campo è reso in maniera credibile, sebbene i dettagli non siano propriamente numerosi, ma i tennisti sono davvero ridotti al minimo sindacale dal punto di vista grafico e la velocità di gioco è assai ridotta. Si tratta però di due problemi soltanto apparenti, perché gli atleti recuperano parecchi punti non appena iniziano a muoversi e a mostrare la loro perfetta integrazione con il fluidissimo svolgimento del gioco. La velocità degli scambi, da parte sua, rappresenta un cruccio destinato a durare ben poco: è infatti sufficiente passare a un livello di difficoltà superiore rispetto al primo per assistere a una notevole accelerazione del ritmo generale, che può addirittura mettere in crisi i giocatori alle prime armi in caso di selezione dell'impostazione più dura.

Match Point ha comunque il suo maggior pregio nella solidità dell'interazione con il piccolo tennista digitale, dal momento che prevede un sistema di indirizzamento dei colpi sorprendentemente flessibile per l'epoca e niente affatto banale in termini di curva di apprendimento. Serve un po' di pratica per gestire correttamente il modo in cui il tennista si volta automaticamente in base alla posizione in campo e per acquisire il giusto tempismo nel contatto tra la racchetta e la pallina, mentre gli scambi solitamente prolungati richiedono una certa concentrazione in aggiunta all'indispensabile prontezza di riflessi. Match Point è inoltre un vero spasso se affrontato da due utenti in simultanea e ciò ne incrementa esponenzialmente la longevità.

[Nyabot]


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