Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
Acorn BBC Micro
Castle Quest
Micro Power | Tony Sothcott
29 08 2013
La schermata iniziale non lascia adito ad alcun dubbio: Castle Quest si impegna sin dal principio al fine di risultare il più difficile tra i giochi pubblicati su BBC e, come è possibile scoprire in seguito, l'obiettivo (perlomeno in relazione al periodo di uscita del gioco) viene raggiunto agevolmente. Quel che non è possibile evincere dal breve testo mostrato al termine del caricamento, proprio al di sotto del logo tinto di rosa e verde, è l'incredibile livello qualitativo di Castle Quest, rivelatosi all'epoca un'autentica sorpresa tanto per Micro Power (a cui il gioco venne proposto autonomamente da Tony Sothcott, quasi senza preavviso) quanto per il pubblico pagante.
Castle Quest è un'avventura dinamica, di quelle che andavano per la maggiore sul BBC, e mette il giocatore al comando di un avventuriero desideroso di scovare un tesoro (inopportunamente nascosto da uno stregone all'interno di un castello). La struttura deve quindi essere esplorata in lungo e in largo e, essendo composta da un ragguardevole numero di stanze (che presentano fossati, ponti, scale e altri ostacoli architettonici), richiede un certo impegno per essere analizzata in ogni suo angolo. Le cadute più rovinose sono fatali per l'eroe, che può invece sopravvivere a quelle di minor entità, e i salti non sono sufficienti per superare tutte le situazioni di stallo; è dunque necessario muoversi con cautela e studiare attentamente i vari ambienti, pianificando il percorso migliore e memorizzando la disposizione delle stanze.
Lo stregone, inoltre, non sembra affatto felice dell'intrusione del cacciatore di tesori e ha sparso in giro per il castello un certo numero di creature davvero poco amichevoli. Nella maggior parte dei casi conviene evitarle, ma procedendo di stanza in stanza è possibile scovare un buon numero di oggetti il cui impiego consente di sfuggire - in un modo o nell'altro - all'ostilità degli avversari. Gli oggetti in questione, da parte loro, costituiscono una delle maggiori attrattive di Castle Quest: possono essere gestiti con un pratico sistema di inventario e svolgono un ruolo essenziale nella risoluzione degli enigmi, molti dei quali richiedono uno sfruttamento creativo degli strumenti raccolti ed evidenziano la brillantezza della struttura di gioco.
Da un punto di vista tecnico, infine, Castle Quest è a dir poco fenomenale rispetto ai suoi contemporanei. Lo scorrimento è fluido quanto basta e può essere manovrato manualmente per dare una sbirciatina agli eventuali pericoli in agguato al di fuori della schermata corrente, mentre la grafica compensa la sua semplicità con un'apprezzabile chiarezza. Il sistema di controllo fa ricorso a una discreta quantità di tasti, ma è preciso e reattivo ed evita di complicare ulteriormente un gioco già di per sé vagamente diabolico (per sua stessa ammissione, come detto in apertura), ma al tempo stesso fascinoso e appassionante.
[Nyabot]