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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Sony PlayStation
All Star Tennis '99
Ubi Soft | Smartdog | David Saunders | Mathew Twigg | Ian Tomkins | Robert Dutton | Dave Thompson | John Turpin
08 09 2024

Non si sa perché, ma durante gli anni dei 16 bit una simulazione di tennis davvero realistica non era mai stata realizzata. Anche l'inossidabile Super Tennis (exploit della Tonkin House) poteva essere considerato esemplare nell'ottica del videogioco puro, ma rifletteva poco l'essenza dello sport vero e proprio. E non si sa perché, ma nei primi anni della PlayStation oltre a non avere avuto un gioco di tennis che ricordasse, anche alla lontana, quello che può essere una vera partita, non ne avevamo avuti nemmeno di divertenti e basta. Fatto sta che per ritrovare qualcosa di soddisfacente e verosimile bisognava tornare al Jimmy Connors Tennis (targato Ubi Soft) per Super Nintendo, ben al di là del confine temporale segnato dai 32 bit. All Star Tennis '99 (edito per PlayStation sempre da Ubi Soft, ma elaborato dai tipi della Smartdog) veniva quindi atteso con una certa curiosità, non fosse altro in quanto discendente da una linea genealogica di tale portata. Ma se nella realtà spesso è difficile capire cosa fa di una simulazione un prodotto più o meno appetibile, in questo caso la ragione della scarsa appetibilità salta subito agli occhi, sotto forma di una rifinitura grossolana, principalmente per quel che riguarda la presentazione del prodotto. Il bello è che il cuore del gioco non ha poi molte falle e risulta anzi assemblato con una certa attenzione, almeno come geometria degli scambi, qualità delle animazioni e varietà di colpi.

Se non fosse per la quasi assoluta impossibilità di effettuare tiri troppo lunghi (il che porta spesso a palleggi esasperanti) e se non fosse per una certa riottosità riscontrata nei confronti dei colpi incrociati, il motore di gioco avrebbe potuto infatti raggiungere livelli qualitativi insospettabili. In effetti l'assortimento dei colpi disponibili (top spin, slice, piatto) è più che sufficiente e può essere anche incrementato ricorrendo all'uso dei pulsanti direzionali e di quelli dorsali (per variare la profondità del palleggio e ricorrere all'effetto). La presenza di colpi speciali evidenzia invece una componente arcade che potrebbe infastidire i veri appassionati, ma che dà pure una scossa a un gameplay che godrebbe altrimenti solo di rare impennate. Questa pseudo-simulazione dal retrogusto à la NBA Jam potrebbe quindi risultare divertente, soprattutto se giocata in compagnia di qualche amico, se non fosse per un certo aleggiare di sciatteria, che finisce per sconfortare anche i più ben disposti tra i nostalgici. Per esempio a fronte di un filmato introduttivo scoraggiante, qualcuno dovrà pur spiegarmi perché diavolo si è scelto di non far disputare dei tornei veri e propri, ma al massimo una competizione in cui vengono affrontati gli altri undici (un po' pochini ma coriacei) tennisti disponibili.

Le uniche altre varianti sono la partita amichevole, un torneo in modalità multiplayer e la sezione denominata Bomba in cui vi toccherà di giocare in un campo minato (e vabbé). Non molto, direi, anche perché il resto del contorno non è meno scoraggiante. Alla ulteriore grande disinvoltura con cui sono stati disegnati i campi si accompagna infatti la mancanza di livelli di difficoltà. E alla presenza di giocatori reali, molto male assortiti (solo dodici, ovviamente appartenenti a un passato remoto: si va dal vecchio Chang a giocatori dell'ATP anni novanta, anche poco conosciuti), si contrappone l'improvviso tremolare della telecamera (evidente solo quando si interrompono gli scambi, per fortuna). Alla fine gli unici elementi di contorno in grado di creare un'atmosfera plausibile risultano, paradossalmente, i campionamenti vocali e le pubblicità a bordo campo. All Star Tennis '99 potrebbe quindi essere ancora apprezzato, ma solo per quello che è: un divertissement leggero, dedicato non solo agli appassionati di questo sport ma anche e soprattutto ai giocatori casuali e di bocca buona.

[NO1]


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