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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

Apple Macintosh
Gauntlet
Mindscape | Sorcerer's Apprentice | Fred Haslam | Tengen | Atari
09 03 2024

Una delle caratteristiche più affascinanti dei giochi da sala degli anni 80 era indubbiamente il colore: le tinte mandate a schermo erano tante, sgargianti, vivide e praticamente impossibili da replicare sulle macchine domestiche, sopratutto in termini di quantità. Convertire un gioco da sala sul primissimo Macintosh in bianco e nero era quindi un'idea terribile, giusto? Sbagliato. Di fronte al talento, d'altronde, nulla possono le limitazioni e Gauntlet lo dimostra inequivocabilmente.

La versione Macintosh del popolarissimo gioco d'azione originariamente prodotto da Atari è un gioiellino, a dispetto della totale assenza del colore. Il ritmo è infatti sostenuto e la risoluzione, decisamente più alta rispetto a quella impiegata dalle (colorate, per carità) conversioni a 8 bit, dona alla grafica un aspetto tanto dettagliato quanto gradevole. I personaggi principali, gli oggetti da raccogliere, i demoni, i fantasmi, gli stregoni e tutti gli altri avversari da affrontare sono squisitamente definiti e gli elementi che compongono gli scenari puntano tutto sulla chiarezza, così da garantire sempre la piena leggibilità dell'azione.

Anche sul Macintosh, del resto, Gauntlet è un gioco intenso che tende a lasciare al giocatore ben pochi attimi per tirare il fiato e l'assenza di situazioni difficili da interpretare è quindi più che benvenuta. I comandi, fortunatamente, rispondono con la dovuta solerzia e le collisioni sono sufficientemente precise, mentre la modalità per due giocatori rappresenta una piccola sorpresa (così come la possibilità di salvare la partita in corso) e contribuisce a innalzare ulteriormente il divertimento complessivo. La conversione offre praticamente tutto quel che compariva nella macchina da sala dal punto di vista della struttura di gioco: è possibile scegliere l'eroe di turno tra i quattro proposti dall'avventura, bisogna incamerare chiavi a più non posso per sbloccare le sezioni avanzate delle segrete, è obbligatorio mangiare a intervalli regolari per recuperare l'energia vitale e non mancano i potenziamenti tanto apprezzati nella versione originale.

Le ultime note sono per il sonoro, purtroppo ridotto al minimo indispensabile (il poco che si sente, comunque, non è affatto male), e per due opzioni piuttosto curiose, ovvero le schermate esplicative che illustrano le peculiarità degli avversari e degli oggetti che è possibile incontrare durante l'esplorazione. Si tratta in fin dei conti di semplici liste corredate da piccole immagini, ma la loro inclusione fa piacere e denota una cura e un'attenzione per i particolari tutt'altro che scontate in una conversione da sala, sopratutto su una macchina che in teoria dovrebbe essere estranea a tali adattamenti. Segnaliamo infine la disponibilità di un'ulteriore versione per Macintosh II, dotata dei colori che qui mancano e davvero valida.

[Nyabot]


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