Sony PlayStation
MediEvil
Sony | SCE Studio Cambridge | Chris Sorrell | Jason Wilson | James Busby | Paul Donovan | Matt Johnson | Sam Baker
31 01 2024
Quello che stavamo vivendo alla fine degli anni novanta era un periodo di eroi belli, grossi e ben pasciuti, soprattutto per quanto riguardava i nostri amati videogiochi. Sia dal punto di vista maschile sia da quello femminile nessun eroe poteva essere definito tale se non aveva qualche chilo di muscoli in bella vista o altri attributi, nel caso delle gentili donzelle. Il violentissimo Duca, l'atletico Hwoarang e l'agile (e discinta) Lara Croft costituivano l'archetipo degli eroi ludici anni 90, decisi a lasciare solamente piccole nicchie di mercato all'esile Aya Brea di Parasite Eve, tanto per fare un esempio. Ma la riscossa dei magri è infine giunta, grazie all'operato della filiale europea di Sony e al qui presente MediEvil.
Sir Daniel Fortesque (il protagonista di MediEvil), a dire il vero, non è esattamente magro, bensì scheletrico. E non è un semplice modo di dire, visto e considerato che il buon Daniel è appena risorto dalla tomba per sovrastare l'ondata di terrore che sta investendo la sua terra. Il tutto a opera del mago Zarok, artefice anche della precoce dipartita dell'eroico Fortesque dal mondo dei vivi. Stiamo inoltre parlando di un eroe non propriamente valoroso, come capirete dopo aver visto l'eccellente introduzione, e che a giudicare dal cranio sbilenco e dai denti in ordine sparso non doveva essere un adone nemmeno in vita. Un protagonista davvero atipico per un videogioco moderno, quindi, che i designer europei di Sony hanno scelto per il loro sfavillante tributo al mitico Ghosts'n Goblins di Capcom.
Il primissimo impatto con MediEvil era comico e sorprendente al tempo stesso. Comico perché, in mancanza di altre armi, vedrete Sir Daniel portare una mano alla spalla e staccarsi un braccio, che userà poi a mo' di clava per picchiare ripetutamente i suoi antagonisti. Sorprendente perché il motore tridimensionale approntato da Sony Europe era uno dei migliori mai visti in un gioco di questo tipo, con ottimi movimenti di camera, grande fluidità ed effetti speciali a profusione. L'unico problema riscontrabile in alcune situazioni è quello del 'merging' del protagonista con le strutture poligonali di contorno, mentre tutte le altre caratteristiche dell'engine sono quasi sempre impeccabili. I classici effetti di luce e trasparenza, abitualmente associati ai giochi PlayStation, sono portati all'ennesima potenza in MediEvil, così come risulta curatissima la sezione audio, con tanto di doppiaggio in italiano.
Il 'gameplay', dal canto suo, propone un curioso e riuscitissimo mix tra le ambientazioni e l'azione di Ghosts'n Goblins e i puzzle di Tomb Raider, con la lodevole aggiunta di una gran dose di atmosfera e di parecchie sorprese. Ognuno dei livelli proposti nasconde infatti numerose locazioni dall'accesso non proprio facile, per non parlare poi dei calici da guadagnare tramite l'eliminazione di una determinata quantità di avversari. Tali calici, una volta scovati e recuperati, garantiranno a Sir Fortesque l'accesso al mitico e favoleggiato Salone degli Eroi, in cui una serie di bizzarri personaggi offrirà il proprio aiuto e le proprie armi allo sfortunato scheletro (dopo una sostanziosa dose di sagaci e pungenti battute, ovviamente).
MediEvil è stato insomma un gioco decisamente al di sopra della media del suo tempo, tanto nel 'concept' quanto nell'esecuzione. Molte delle situazioni integrate nel corso della storia sono ancora spassose e impegnative al tempo stesso, e il divertimento è sempre garantito (anche se il passaggio dai livelli semplici a quelli più difficili è forse un po' troppo brusco, ma si tratta di un dettaglio). Anche il sistema di controllo funziona egregiamente nella maggior parte dei casi, e pur mostrando talvolta qualche piccola incertezza riesce ad assistere il giocatore nei livelli più banali come in quelli più intricati, in cui salti e passerelle sospese metteranno senz'altro alla prova la vostra precisione. Sony Europe è riuscita a rendere un vero e proprio tributo alla magnificenza del 'gameplay' di Ghosts'n Goblins, espandendone la struttura e adeguandone i contenuti a quelli che erano gli standard (sempre più elevati) del catalogo PlayStation. E se questo non vi attira nemmeno un pochino, beh, forse non avete mai avuto uno sguardo obiettivo nei confronti della vecchia e storica PlayStation.
[NO1]