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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Sega Saturn
Manx TT Super Bike
Sega | Tantalus | Shane Stevens | Graeme Scott | Paul Seedy | Julian Crooke | Andrew Bailey
13 02 2021

Avvolto nel mistero più fitto, circondato da crescenti scetticismi (dopo la rinuncia del reparto AM3 di Sega, che aveva prodotto il gioco da sala insieme al team AM4, il progetto era stato affidato ai semisconosciuti Tantalus, pur con il contributo degli autori Fujii, Uriu e Mizuguchi), a primavera del 97 usciva su Saturn Manx TT Super Bike. Rifacimento importante di un coin-op di successo, ambientato sulle strade dell'isola di Man (Tourist Trophy) e con un cabinato fornito di moto iper-realistiche come riproduzione e movimenti. Importante soprattutto perché doveva procurare ossigeno a un Saturn ancora in prognosi riservata, dimostrandone una volta per tutte le capacità tecniche. Il problema principale, però, era la concorrenza. Le contemporanee produzioni Namco, come Rage Racer o Soul Edge, basate sulle allora nuove librerie della PlayStation, si erano infatti rivelate inarrivabili sotto questo punto di vista. Per fortuna la velocità elevata, la regolarità nello scorrimento del paesaggio (30 fps costanti) e la cura dei dettagli grafici consentirono un risultato comunque insperato per il gioco Tantalus.

Certo che i fenomeni di pop-up che affliggevano i titoli del catalogo Saturn erano diventati un vero marchio di fabbrica, che non venne smentito in questo caso. D'altro canto cercare di mantenere un aggiornamento perfetto, puntando su una grafica superlativa e su corse tanto veloci, era un po' come cercare di salvare capra e cavoli per poi giungere a compromessi pesanti. Convertire un coin-op tecnicamente già miracoloso come Manx TT non deve essere stato, insomma, per niente facile: molti, ed evidentemente anche quelli della AM3, pensavano che fosse impossibile. Un secondo improbabile miracolo (Tantalus sconosciuti, Saturn inadeguato, continui rinvii) arrivò invece a concretizzarsi, in qualche modo. Dopo anni di tentativi andati a vuoto, tra 16 e 32 bit, ci siamo ritrovati così con una simulazione plausibile per quanto riguarda le moto sportive. E proprio questo è il punto. Manx TT non è un gioco di corse che incidentalmente vede come protagoniste le due ruote da competizione, ma essendo stato impostato con una finalità specifica (il realismo: le moto che accompagnavano il cabinato si muovevano proprio come quelle vere) riesce anche qui a riprodurre in modo verosimile il loro comportamento, grazie anche al joypad analogico per Saturn, che si dimostra subito indispensabile per dosare bene le pieghe in curva.

Difetti pochi, a parte quelli grafici inizialmente segnalati (pop-up e anche palette cromatica ridotta). Proprio il joypad analogico si rivela un po' troppo sensibile e il numero di piste su cui gareggiare è esiguo, anche se la trovata di realizzarne delle versioni in 'reverse/mirrored' ne raddoppia la quota (i tracciati suppletivi risultano irriconoscibili). Stranamente poco curato il sonoro, con musichette scialbe e con effetti non all'altezza della situazione: la moto principale emette un flebile frastuono che ricorda il rombo del Corsaro 125 Morini anni 60, mentre le altre moto producono suoni più che altro esoterici. Da segnalare infine alcune collisioni sospette con il bordo pista e gli altri concorrenti, soprattutto nelle fasi più concitate. Dopodiché tutto il resto è su livelli alti, in particolare la giocabilità: menzione d'onore per l'inaspettato modo a due giocatori (nemmeno una foto ne testimoniava l'esistenza nella fase di sviluppo), realizzato grazie a uno split-screen che riesce a gestire ritmi agonistici elevati compromettendo solo in parte gli scenari.

Proprio grazie a quest'ultima modalità e alla durezza della sfida nelle fasi più avanzate la resistenza del gioco all'usura del tempo si è rivelata più che buona, risultato eccezionale se si tiene conto che la longevità era uno dei fattori maggiormente a rischio in questa trasposizione. Buona anche la ampia gamma di moto disponibili, tutte ben caratterizzate come comportamento su strada e comunque mai controllabili in modo banale. Abbastanza sullo sveglio andante l'intelligenza artificiale degli avversari, che non smettono di impegnarvi a prescindere dai tempi realizzati (il che potrebbe anche rivelarsi un fastidio, però). Direi quindi che, contro ogni pronostico iniziale e grazie all'appoggio dei programmatori Sega, i Tantalus hanno centrato il bersaglio: se cercavate un'altra scusa per rispolverare il vecchio Saturn l'avete trovata.

[NO1]


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