Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
Acorn BBC Micro
Dare Devil Denis
Visions Software Factory | Simon Pick
21 05 2012
Le idee alla base di Dare Devil Denis sono sufficientemente ridicole da far temere di trovarsi in presenza di un pessimo titolo. Uno di quelli, per intenderci, che le software house degli anni 80 producevano in una settimana e pubblicavano al ritmo di venti al mese, sommergendo il mercato di giochi inconcludenti al solo scopo di dominare gli scaffali dei negozi. Le premesse, comunque, sono a dir poco elementari: c'è uno schermo suddiviso in quattro strisce e, partendo da quella posta più in alto, è necessario farsi strada sino alla fine dell'ultima, balzando al di sopra di ostacoli di ogni genere per guadagnare denaro grazie alle proprie prodezze acrobatiche. Denis, del resto, è uno stuntman e il suo lavoro consiste proprio nel prodursi in peripezie di ogni genere. Gli ostacoli, da parte loro, possono essere fissi o muoversi e la loro bizzarria deriva tanto dalle strane proporzioni che adottano quanto dall'apparente casualità nella scelta degli oggetti da evitare. Non sarebbe affatto sorprendente, quindi, se Dare Devil Denis risultasse un prodotto mediocre, se non addirittura tremendo. Ma non è così.
Lungi dall'essere un gioco da evitare a tutti i costi, Dare Devil Denis è uno dei titoli più genuinamente divertenti tra quelli realizzati per il glorioso BBC Micro e il merito di tale notevole risultato va suddiviso equamente tra i controlli e il design dei livelli. I primi sono di una semplicità quasi disarmante, ma funzionano alla perfezione: bastano tre tasti per far accelerare, frenare e saltare Denis, indipendentemente dal mezzo di locomozione impiegato nel livello in corso, il che consente di concentrarsi unicamente sugli ostacoli e permette di acquisire la totale padronanza del personaggio nel giro di pochi secondi. All'immediatezza del gioco, tra l'altro, contribuisce un rilevamento delle collisioni praticamente perfetto, la cui validità diventa sempre più preziosa man mano che si procede nel gioco.
I livelli, indicati in precedenza come una delle ragioni del successo di Dare Denis Devil, diventano infatti sempre più complessi da affrontare. Il layout delle ambientazioni rimane lo stesso per tutta la durata del gioco, ma la costante aggiunta di nuovi ostacoli e l'incremento di quelli in grado di spostarsi lungo le quattro strisce che compongono ogni schermata fanno sì che le fasi più avanzate di Dare Devil Denis richiedano un'abilità che la striminzita (ma, ed è giusto ribadirlo, efficientissima) meccanica di gioco non farebbe mai sospettare. Il debutto di Simon Pick, in definitiva, è da considerare uno dei migliori dell'era d'oro dei videogiochi per gli home computer a 8 bit, soprattutto se si pensa che l'autore era all'epoca poco più che un adolescente.
[Nyabot]