Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
ASCII MSX2
SD Snatcher
Konami
30 03 2020
Tra i (pochi, a dire il vero) detrattori del videogioco ufficiale di Blade Runner, uscito secoli fa su PC e magnificato all'epoca dalla stampa specializzata di tutto il mondo, figura anche il sottoscritto. Secondo la mia umile opinione, il ricorso alla formula dell'avventura punta-e-clicka non ha necessariamente rappresentato il modo migliore per trasporre in forma ludica gli spunti e le innumerevoli potenzialità di un 'concept' complesso come quello alla base dell'epica pellicola di Ridley Scott. Tutto questo per dire che, in fin dei conti, SD Snatcher potrebbe essere considerato per certi versi più vicino a Blade Runner di quanto non lo sia stata la relativa trasposizione digitale su licenza, forse meno stimolante rispetto a un impianto di gioco (quello di SD Snatcher, per l'appunto) al cui allestimento ha partecipato anche Hideo Kojima, come si evince peraltro dalla presenza di un mini-Metal Gear tra i protagonisti della storia.
SD Snatcher è, a voler tagliare corto, un'avventura di stampo tipicamente nipponico, ulteriormente avvicinata ai gusti dei giocatori giapponesi dall'impiego della grafica 'super deformed', che differenzia già al primo colpo d'occhio questo episodio dal più cupo Snatcher originale (pubblicato sempre su MSX2 dalla stessa Konami e convertito anche su Saturn). La storia è ovviamente ambientata in un ipotetico futuro e, partendo dalla diffusione di un virus letale nei territori di tutto il continente asiatico, narra le vicende di una squadra speciale assegnata dalla polizia alla ricerca e alla cattura degli Snatcher, ovvero malvagi androidi in grado di confondersi tra la gente comune. Niente di particolarmente originale per chiunque abbia visto Blade Runner, quindi, se non fosse per i continui colpi di scena e l'ottima caratterizzazione dei personaggi, che contribuiscono a fare di SD Snatcher un titolo estremamente profondo e spesso e volentieri sorprendente.
Ma non è tutto, dato che la grafica e la vastità dell'avventura si pongono su un livello nettamente superiore a quello raggiunto dalla maggior parte degli altri giochi dell'epoca, ampiamente superati da SD Snatcher anche nel campo dell'articolazione vera e propria. Questo perché, oltre all'ingegnosità dei problemi proposti al giocatore, bisogna mettere in conto il sistema di gestione delle battaglie, nel corso delle quali è addirittura possibile colpire determinate parti del corpo degli avversari in modo da impedir loro di muoversi o sparare. Il tutto viene rappresentato in modo gradevole e comprensibile, con un'interfaccia utente dal look futuristico che rende immediata l'assimilazione delle meccaniche di gioco. Tirando le somme, SD Snatcher può essere definito come un prodotto imperdibile per tutti gli appassionati delle avventure classiche in stile giapponese, del cyberpunk e dei bei giochi in generale, ferma restando la necessità di avere almeno un'infarinatura dell'ostica lingua nipponica per poter apprezzare l'opera targata Konami.
[Nyabot]