Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
Nintendo Super NES
Lagoon
Kemco | Zoom
24 06 2019
Un tempo conoscevo le mappe di Zelda meglio di quella della mia città. Una delle mie principali forme di divertimento consisteva nel sedermi davanti al Super Nintendo e alla TV ed entrare dentro mondi sconosciuti, generalmente in stile fantasy, quasi sempre medioevali e popolati da creature misteriose, entità magiche, divinità varie e cavalieri impegnati in missioni disperate. Apprezzavo perfino la sfida che consisteva nello strappare 'hit point' da goblin, demoni e mostri affrontati a centinaia, arrivando anche a identificarmi in personaggi che piano piano evolvevano dal loro status di ragazzi di campagna a quello di salvatori di un mondo tutto da esplorare. E non ero solo. Come me ce ne erano a milioni nel mondo, tutti fan di questi benedetti giochi di ruolo che popolavano soprattutto la grigia console Nintendo e tutti sempre in attesa di qualcosa di nuovo, di un'altra uscita che riproponesse l'incantesimo una volta di più.
I giocatori giapponesi, in particolare, erano veri esperti e veri malati della materia. Ne consegue quindi che avrebbero dovuto distinguere molto bene, tra la marea di 'role playing game' che popolava il loro mercato, quelli buoni da quelli meno riusciti. Strano allora che questo Lagoon (Kemco, 1993 in Europa) abbia ai tempi guadagnato in Giappone una popolarità tale da giustificare poi una sua traduzione ed esportazione sui mercati occidentali. Tutto quello che rende appassionante un gioco di questo tipo (una trama coinvolgente, un game design non lineare, personaggi interessanti, colpi di scena, grafica superba, una esplorazione non claustrofobica e senza ripetizioni) qui manca completamente. Al contrario Lagoon è un'avventura terribilmente lineare, con poche variabili e in ultima analisi limitata e prevedibile. La storia di base lo fa capire già dalle prime battute. A fronte di una crisi idrica del suo villaggio il nostro eroe (Nasir) si ritrova a combattere con un esercito di demoni dislocato nella locale miniera. Per capirci qualcosa Nasir interroga, con pochissimi risultati, i propri concittadini, i quali gli forniscono solo brevi informazioni e non lo fanno nemmeno entrare nelle case (così si risolve il problema della loro rappresentazione grafica). La miniera stessa si rivela un labirinto infernale pieno di vicoli ciechi, in cui la monotonia scenica delle stanze rende ancora più difficile la ricerca dell'uscita.
Nel frattempo gli avversari continuano a venirti addosso senza tregua (non troppo rapidamente: il gioco è piuttosto lento), senza che ci si riesca a difendere in modo appropriato. Le spade di cui Nasir è fornito sono poco più lunghe di un tagliacarte e per di più il nostro eroe riesce a essere pericoloso solo se si posiziona lungo un angolo di attacco determinato. Di conseguenza, per motivi però involontari, il gioco risulta piuttosto difficile e frustrante, tanto che i programmatori si sono decisi a far recuperare le energie al protagonista già con il semplice stare fermo sul posto. Solo che le ferite e le perdite di energia sono in pratica inevitabili e quindi l'unico modo per non andare incontro a continue interruzioni e recuperi insopportabili è quello di salire di livello e affrontare nemici decisamente più deboli, il che si trasforma presto in noiosa routine. Questo schema narrativo e di gioco resta immutato, senza nessuna pietà, per tutta la dozzina di ambientazioni realizzate e non valgono a risollevare la situazione la presenza di una bella colonna sonora (ma tecnicamente primordiale) e di una raffinata gestione delle magie. Il fatto che Lagoon sia una rielaborazione di un gioco del 1990 prodotto da Zoom su Sharp X68000 insomma si vede, non solo graficamente (anche se il tutto ha un look simpatico, da manga primitivo). Tirando le somme Lagoon può interessare solo chi non può fare a meno di giochi che contengano 'hit point' e 'magical point' e piccoli personaggi con occhi grandi, in stile manga. Per tutti gli altri può soltanto rappresentare un reperto archeologico, non particolarmente affascinante.
[NO1]