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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

Nintendo NES
Tecmo Bowl
Tecmo
25 09 2018

Orfano del doppio monitor e della spettacolare veste grafica (ma non dei campionamenti vocali, o perlomeno solo in parte) del coin-op e di un ulteriore giocatore per squadra (11 nel vero football, 10 nel gioco da bar e soltanto 9 in questo caso), Tecmo Bowl per NES punta tutto su una maggior profondità per non soccombere nell'impari confronto con l'hardware da sala originale. Una strategia potenzialmente pericolosa, alla luce dell'importanza dell'immediatezza nell'economia del coin-op, che si rivela però vincente una volta compresa la portata degli ampliamenti e, soprattutto, dopo aver constatato il loro campo di applicazione. Anche sul NES, infatti, Tecmo Bowl è semplicissimo e accessibile quando si scende in campo, ma è al tempo stesso molto più corposo del suo predecessore da bar in termini di elementi di contorno.

Alla partita secca del gioco da sala, quindi, la versione NES contrappone una stagione composta da undici incontri a eliminazione diretta, da portare a termine (possibilmente vincendo...) controllando una delle dodici squadre messe a disposizione dagli sviluppatori. Ciascuna di esse ha il nome di una città effettivamente dotata di una franchigia NFL, della quale non presenta però il nome: questo perché manca la licenza ufficiale della suddetta National Football Association, mentre è presente quella relativa alla NFLPA, ovvero l'associazione dei giocatori. Ciò vuol dire che, nonostante le squadre siano anonime, gli atleti che le compongono hanno nomi e statistiche delle rispettive controparti reali della stagione 1988. In breve: scegliendo San Francisco è possibile manovrare un minuscolo Joe Montana digitale poco dietro la linea di 'scrimmage', il che è sempre considerato un (gran) bene dalle parti di A.Rea. 21.

Sull'erba, però, Tecmo Bowl rimane estremamente snello e di conseguenza incredibilmente godibile. Gli sprite sono piccolissimi e non proprio ricchi di dettagli, al contrario di quanto accade nel coin-op, ma la discreta fluidità generale e la reattività dei controlli rendono ogni azione un vero piacere. E non è tutto: la versione NES vanta un (grosso) pizzico di articolazione in più anche nelle giocate, che possono essere selezionate tra quattro diverse formazioni sia in fase di attacco che in difesa. Un bel passo in avanti rispetto al coin-op, che non prevedeva alcuna scelta tattica e non consentiva neanche di cambiare il ricevitore dopo lo 'snap' - un'operazione, questa, che sul NES è consentita in qualsiasi momento prima del lancio, con enormi benefici per l'imprevedibilità delle azioni. Tecmo Bowl diventa così ancor più divertente se affrontato in due (e non in quattro, purtroppo, come concesso dal coin-op), senza contare l'iniezione di longevità garantita dall'inedita modalità Coach, nella quale si danno istruzioni alla squadra in una sorta di appassionante sfida di scaltrezza con la CPU.

[Nyabot]


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