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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

Apple Macintosh
Sim City: The City Simulator
Maxis | Will Wright | Robert A. Stobel | Brett G. Durrett | Michael P. Foley
09 05 2015

Cosa dire di Sim City che non sia già stato detto, ridetto e stradetto? Nulla, probabilmente, e si potrebbe anche chiudere qui. E invece no, perché la versione Macintosh di Sim City è per certi versi speciale e merita quindi di esser trattata con il giusto rispetto, in particolar modo se si nutre una vera passione nei confronti del videogioco d'annata. Il che, a rigor di logica, dovrebbe esser vero per chiunque frequenti queste pagine. E allora procediamo.

Tanto per cominciare, vale la pena di notare che stando alla maggior parte delle fonti attendibili la versione Macintosh di Sim City è la seconda in assoluto. Alcuni parlano di una realizzazione e di un'uscita pienamente contemporanea con la versione Amiga, ma ciò non cambia in fin dei conti le cose. Se è vero che il prototipo per Commodore 64 (colpevolmente pubblicato con diversi anni di ritardo) rimane l'autentico Sim City originale, quindi, è altrettanto vero che al Mac è spettato l'onore di ospitare la prima versione completa e definitiva del gioco, divenuto poi una pietra miliare. E scusate se è poco.

Al di là del fattore storico, poi, la versione Mac ha un'indubbia particolarità che, pur derivando strettamente dai limiti della macchina, le regala un carattere tutto suo. Si parla ovviamente della grafica monocromatica che, lungi dal risultare asettica e austera, conferisce invece al Sim City del computer Apple un'eleganza non comune. Le schermate informative e le tendine che contengono i menu sono estremamente ordinate e leggibili, le piccole icone che consentono di agire sulla città ispirano una certa simpatia e la visualizzazione del centro abitato non risente più di tanto della mancanza del colore, ampiamente compensata da un buon livello di dettaglio. Sarà anche in bianco e nero, insomma, ma Sim City per Mac è pur sempre un bel vedere.

Sul 16 bit di casa Apple, infine, Sim City trae giovamento da due fattori di non poco conto. Il primo è la propensione del sistema operativo a lavorare con le finestre, grazie alla quale Sim City può far sfoggio di un'interfaccia utente tanto pratica quanto ergonomica. Il secondo è il buon ritmo con cui la simulazione avanza, apparentemente priva di impedimenti per buona parte della sua permanenza sul piccolo schermo monocromatico e del tutto a suo agio su di esso. Qualche volta, a dire il vero, il puntatore può sfuggire di mano per qualche strano motivo e dar vita a una strada troppo lunga o a un'involontaria distesa di macerie, ma in fin dei conti questo piccolo problema affligge occasionalmente anche alcune altre versioni del gioco e non guasta in alcun modo il piacere che Sim City è ancor oggi capace di regalare.

[Nyabot]


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