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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

ASCII MSX
Athletic Land
Konami
19 01 2014

Athletic Land, realizzato da Konami nel corso del suo secondo anno di attività sul fronte del formato MSX, è un titolo piuttosto bizzarro per almeno un paio di motivi. Lo è innanzitutto perché è disponibile anche in una seconda versione dedicata alle Cabbage Patch Kids (famose bambole dei tempi che furono), praticamente identica se si esclude l'impianto grafico, ma lo è anche perché sembra voler implicare una presunta pericolosità dei parchi giochi per bambini. Il protagonista dell'avventura, infatti, è un pargolo impegnato ad attraversare tali parchi, all'interno dei quali sono celati ostacoli e pericoli di ogni genere.

Athletic Land è suddiviso in schermate singole che si susseguono con la tecnica del flick screen e ognuna di esse rappresenta una piccola sfida a sé stante. Da principio non bisogna impegnarsi più di tanto, visto e considerato che le prove da superare sono limitate ai salti da una liana all'altra al di sopra di un laghetto (!) o ai balzi volti a evitare insidiose rocce, ma man mano che si procede le cose si fanno decisamente più dure. Palle rotolanti o rimbalzanti, insetti infuriati, piattaforme mosse da imprevedibili colonne d'acqua, oggetti in caduta libera e altri elementi di disturbo vengono presentati dapprima singolarmente e poi combinati tra loro, dando vita a situazioni sempre più spinose.

Athletic Land mette ovviamente a disposizione del giocatore un numero predefinito di vite e, come spesso accade nei titoli d'epoca, richiede anche il rispetto di un limite di tempo ben preciso. Non sono principalmente questi fattori a renderlo un gioco abbastanza difficile, però, bensì la presenza di un notevole numero di schermate. Athletic Land, in altre parole, è molto lungo e in quanto tale è destinato a piacere soltanto a chi può vantare una pazienza superiore alla media, ma questo non vuol dire che non sia un titolo valido. La grafica è gradevole e colorata con attenzione, anche se non particolarmente elaborata, e il sonoro è quantomeno funzionale.

È soprattutto il sistema di controllo, comunque, a brillare: la ridotta gamma delle azioni messe a disposizione del giocatore implica una benvenuta immediatezza e i tempi di reazione dei comandi sono ottimali, anche affrontando i perigliosi parchi con il solo ausilio della tastiera. Ne risulta un titolo che si lascia giocare con gusto e fa onore alla sua palese fonte di ispirazione, ovvero quel Pitfall! al quale Athletic Land, al netto di una linearità assoluta, deve per intero la sua struttura. Non che la creatura di Konami sia un mero clone, per carità, ma i punti di contatto sono a dir poco evidenti ed è proprio il rigoroso rispetto di una formula d'origine tanto prestigiosa, probabilmente, a fare di Athletic Land un prodotto così piacevole.

[Nyabot]


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