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Dan Hero Alle soglie degli 'anta, Dan Hero resta un giovane vecchio con lo sguardo e il cuore immutabilmente fissi al passato. Da una decade circa ospite non gradito sulle pagine di TGM, snocciola mensilmente sermoni irremediabilmente noiosi riguardo quanto meravigliosi fossero i videogiochi dei bei tempi andati, coltivando nel contempo il sogno di fondare una software house nichilista e creare titoli nati vecchi che nessuno giocherà.

NEC PC Engine CD
Lords of Thunder
Hudson Soft | Red | K. Nakazawa | Red Kaminarimon | Ninniki.Nin | Owa.Chan | Tomonori Matsunaga
30 08 2014

A volte le parole ti rimangono impresse a fuoco. La prima volta che sentii parlare di 'killer application' fu su un numero estivo di Game Power, dove Bittanti usava il termine per descrivere Lords of Thunder. Un titolo imprescindibile, da avere a tutti i costi diceva il Filosofo, e come dargli torto? Da mesi giungevano voci di questo sparatutto incredibile per la macchina NEC dalle riviste d'oltremanica, con ambientazione fantasy e musiche fuori di testa. Oh, era tutto vero.

Lords of Thunder (Winds of Thunder in Giappone) è pubblicato da Hudson Soft e scritto da Red Entertainment Corporation, sviluppatori celebri per le saghe di Tengai Makyou (Far East of Eden) e PC-Genjin (Bonk's Adventure), oltre a quell'adorabile tamarrata di Gungrave in tempi relativamente più moderni. All'epoca il gioco era apprezzato perché riusciva a ricreare egregiamente il feeling di uno sparatutto 'da sala giochi' su un sistema casalingo; oggi è universalmente celebrato perché non sembra invecchiato di un giorno. Nel suo genere è perfetto: impegnativo, graficamente sontuoso e con un accompagnamento sonoro che, da solo, giustifica abbondantemente l'utilizzo del CD-ROM. Che poi una simile abbondanza ben si sposa con un'impresa tanto nobile: il cavaliere Landis deve ripulire il mondo dal malvagio Dark Zaggart, passando a insegnare l'educazione anche ai suoi sei generali, strada facendo. Questi si nascondono in sei regioni, ognuna selezionabile all'inizio del gioco in puro stile Thunder Force III, rappresentate da un lungo livello a scorrimento prevalentemente orizzontale brulicante di nemici e ostacoli vari. Landis deve scegliere una delle quattro armature elementali prima di menare le mani, che gli forniranno il potere del volo oltre a differenti capacità offensive, sia per quanto riguarda lo sparo principale che per le 'smart bomb'. L'armatura della terra bersaglia i nemici con potenti bombe, quella del fuoco predilige lo sterminio ad ampio raggio, quella del vento si concentra sul fuoco frontale mentre la corazza dell'acqua cerca di colpire tutti i nemici sullo schermo. È anche possibile prendere a colpi di spada tutti gli avversari tanto ardimentosi da arrivare in corpo a corpo, ma principalmente li farete a pezzi sfruttando i poteri magici donati dalle quattro armature. Inizialmente il loro potere è limitato, ma raccogliendo apposite gemme la potenza dello sparo viene incrementata fino a scatenare sullo schermo un'appagante apocalisse di morte, sottolineata da tracce audio pesanti, metalliche e galvanizzanti come poche, griffate T's Music, lo studio fondato da Tomoyuki Hamada.

Landis si controlla divinamente e questo rende l'azione sempre fluida e godibile, nonostante i nemici non rimangano a guardare; non lasciatevi dunque trarre in inganno dalla potenza offensiva finora descritta, perché Lords of Thunder è un gioco duro. Solo una vita a disposizione e i livelli vanno attraversati tutto d'un fiato, senza pause o checkpoint. Venir colpiti è un evento particolarmente infausto: non solo il periodo di invulnerabilità è praticamente nullo, ma ci priva anche di parte dei potenziamenti fino ad allora faticosamente racimolati! I primi tentativi saranno invero scoraggianti, tuttavia i nemici lasciano cadere gemme indispensabili per acquistare, tra un livello e l'altro, potenziamenti vari nel negozio gestito dalla classica gnocca bionda d'ordinanza, indispensabile figura lavorativa dopo Sylphie di Forgotten Worlds. Sugli scaffali fanno bella mostra di sé ricariche energetiche, scudi e potenziamenti vari, ma il mio consiglio è di mettere i soldi da parte per le vite extra, un aiuto essenziale per completare le sei regioni iniziali e affrontare Dark Zaggart nel suo sancta sanctorum, durante l'ultimo, difficilissimo livello.

Ma la difficoltà passa in secondo piano quando si prende in mano il pad, perché Lords of Thunder è una gioia, a partire dalla splendida illustrazione di copertina, disegnata da Masamune Shirow, fino ai bellissimi intermezzi anime che descrivono il proseguimento della storia. È un po' un peccato che la versione americana risulti orfana del parlato, presente invece nella successiva conversione per Sega CD; questa è però penalizzata da una definizione grafica e da una palette cromatica non all'altezza dell'originale. Ma va bene così, MBF ci aveva preso alla grande, venti anni fa o giù di lì: Lords of Thunder è un gioco in grado di vendere da solo il PC Engine, macchina da avere assolutamente se si vuole gustare al meglio il capolavoro di Red, oggi come ieri.

[Dan Hero]


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