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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

Sinclair ZX Spectrum
TLL - Tornado Low Level
Vortex Software
14 06 2012

Pur mettendo il giocatore al comando di un aereo da combattimento, e non di un personaggio saldamente ancorato al terreno, TLL era in realtà una sorta di proseguimento di Android 2. Non ne rappresentava un seguito ufficiale, viste le differenze strutturali e l'evidente cambio di ambientazione, ma ne riutilizzava il motore grafico in forma evoluta e proponeva un'idea di base tutto sommato simile. Anche in TLL, quindi, bisognava andare a caccia di un certo numero di bersagli: non si trattava ovviamente di miniboss da eliminare, come nel caso del suo predecessore, ma di elementi da distruggere per poter proseguire nel gioco. Ed era qui che ci si imbatteva nella prima delle sorprese offerte da TLL.

L'aereo controllato dal giocatore, infatti, non era provvisto di alcun tipo di armamento. Per sbarazzarsi dei bersagli, quindi, era necessario sorvolarli a bassissima quota, presumibilmente toccandoli con il fondo del velivolo e cancellandoli così dalla zona di guerra. Il volo radente, a sua volta, introduceva un'altra peculiarità di TLL: il cuore del gioco era di stampo innegabilmente arcade, ma era comunque necessario manovrare l'aereo con precisione e gestirne l'altitudine per non andare a cozzare contro gli ostacoli e, inutile dirlo, per scendere in picchiata una volta individuati i bersagli. Non si entrava nel campo delle simulazioni di volo, chiaramente, ma c'era comunque in ballo una certa complessità che elevava agevolmente TLL al di sopra della concorrenza. L'ombra proiettata dal velivolo sul terreno, inoltre, era una novità assoluta per l'epoca e non mancò di stupire il pubblico e la critica, conquistati da un motore grafico che univa efficacemente velocità, dettagli e piccoli tocchi di classe.

TLL, però, era anche un titolo abbastanza impegnativo. Oltre a dover evitare di schiantarsi, il che era già di per sé tutt'altro che semplice, bisognava prestare attenzione al limite di tempo imposto dagli sviluppatori e al costante consumo del carburante, che poteva comunque essere ripristinato atterrando sulla pista e attendendo il rifornimento. Era poi possibile ritrarre le ali del velivolo per incrementarne la velocità di crociera, e anche questa era un'evidente dimostrazione della cura riposta da Vortex Software nella realizzazione di un gioco che, pur non potendo competere con i grandi classici dell'etichetta in questione, merita ancor oggi un posto nella collezione di qualsiasi estimatore dello Spectrum.

[Nyabot]


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