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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Commodore Amiga
Fury of the Furries
Mindscape | Kalisto
06 01 2013

Dato che i Furries del titolo sono degli esseri pelosi chiamati Tinies, questo Fury of the Furries dovrebbe riguardare quelli che amano i giochi furiosi e con animaletti morbidi come protagonisti. Il che restringerebbe non poco il campo. Per fortuna non è così: balza subito agli occhi che qui di furia non ce ne è poi così tanta e la pelliccia è solo accessoria.

E, dato che si tratta in pratica di tirare fuori questi piccoli personaggi da una serie di situazioni complicate, la seconda cosa che balza agli occhi è il richiamo al celebre Lemmings, gioco allora (primi anni novanta) sulla cresta dell'onda e archetipo di una lunga sequela di imitazioni. Ma ancora una volta non è proprio così. Il papà spirituale di questo puzzler è un gioco made in France di qualche tempo prima: Tiny Skweeks. I programmatori (team Kalisto, con i francesi Sebastian Wloch come coder principale e Cyrille Fontaine come responsabile) non hanno fatto altro che recuperare pari pari i vecchi Skweeks, cambiargli il nome e inserirli in un ambito leggermente più evoluto, senza però battezzare un sequel vero e proprio. E questo ci porta a un altro fraintendimento potenziale: ho detto che questo è un puzzler, un gioco basato cioè sulla soluzione di enigmi, ma per l'ennesima volta non è esattamente così. Si dovrebbe invece parlare di un ibrido, un mix tra platform, avventura, un qualcosa di un po' più enigmatico e un action game. Una cosa a metà tra Lemmings e The Lost Vikings, insomma.

In scena avremo quindi diversi tipi di Tinies, solo uno per volta ma con continue trasformazioni operate grazie a speciali anelli magici. Il tipo blu, per esempio, riesce a nuotare sott'acqua, quello rosso può distruggere intere porzioni di scenario, quello giallo lancia palle di fuoco e quello verde fa acrobazie degne di Spider-Man, riuscendo così a superare ostacoli apparentemente insuperabili. I nostri eroi dovranno attraversare otto aree e cento livelli per salvare il loro mondo dal cattivone di turno, all'interno di una trama naturalmente del tutto superflua. L'impianto dei livelli ricorda, in buono, quello di qualsiasi altro platform per Amiga, ma la dinamica di gioco è più simile a quella di The Lost Vikings, con trappole, avversari, vicoli ciechi e una continua ricerca dell'uscita dai livelli, solo che qui l'azione è più intensa e non c'è un team da organizzare. Il segreto di tutta la faccenda è quindi quello di attribuire il ruolo principale a uno specifico Tiny in uno specifico momento, pena il mancato superamento dell'enigma di turno e della zona in cui si è bloccati. Il tutto può suonare noioso a chi di questi giochi riflessivo/tattici non sa che farsene, ma la monotonia viene in gran parte annullata da una curva della difficoltà bene organizzata, con fasi iniziali quasi esplicative, e dall'inserimento di situazioni sempre diverse da affrontare. La sfida diventa poi quasi impossibile (questo fa parte del normale contesto del genere puzzle), ma grazie alla buona produzione, con grafica e audio e gameplay ben studiati, la voglia di andare avanti ha la meglio sull'irritazione. Non male per un gioco franzese con piccoli cosi pelosi come protagonisti.

[NO1]


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