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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Sega Game Gear
Judge Dredd
Acclaim | Probe
19 05 2013

Dopo quasi venti anni passati solo a popolare le pagine a fumetti di 2000 AD, giornale inglese sci-fi edito da IPC Media, ecco che arriva Hollywood e il nostro Judge Dredd si ritrova all'improvviso dentro un film di cassetta (1995, come il gioco in questione, con tanto di Sylvester Stallone a interpretare il ruolo principale) e su un numero di console e computer superiore a quello dei malviventi da lui stesso fatti fuori. Che sono comunque tanti: il giudice non si limita mica a servire la legge, la Legge è proprio lui, poliziotto, giudice, giuria e boia assommati in un solo soggetto, per di più incazzato e armato di tutto punto. Oltre a essere fornito di formidabili occhi bionici e a menare le mani con buona competenza il nostro super sceriffo si porta infatti dietro una micidiale arma, il Lawgiver, col quale la legge viene appunto elargita grazie a una serie di proiettili e ammennicoli più o meno pericolosi, come quelli incendiari, perforanti, a ricerca termica, di gomma o esplosivi. Con questo arsenale Dredd pattuglia, previo briefing iniziale, le piattaforme che compongono il mondo post apocalittico di Mega-City One, alla ricerca di obiettivi specifici come depositi di armi, terminali di controllo o entrate di sicurezza, oppure di quelli conseguenti, come i numerosi malviventi da ricondurre vivi o magari morti sulla retta via (anche se il semplice arresto, più complicato, viene in genere premiato dal gameplay).

Come è intuibile il tutto si gioca sul piano dell'azione, soprattutto in questa versione per Game Gear, forzatamente meno articolata di quelle a 16 bit. Ma le vecchie volpi del team Probe, davvero rotte a ogni tipo di produzione su ogni piattaforma, non sono cadute nella trappola della semplicità eccessiva. Judge Dredd fa infatti un eccellente uso della licenza cinematografica, in tutti i sensi: il personaggio centrale è riprodotto fedelmente e ha tutto un repertorio, generalmente molto violento, di mosse e comportamenti analoghi a quelli tipici del fumetto di Wagner e Ezquerra. Inoltre gli agganci al film e al comic sono così frequenti e precisi da rendere vagamente oscuri alcuni passaggi della trama: non che questo renda incomprensibile quanto accade, ma la visione preliminare del film aiuta di sicuro a entrare nel giusto spirito. Dotato quindi di una atmosfera plausibile, duro quanto basta, il gioco regala la tensione e tutti i momenti tipici degli shooter/platform/adventure più classici (i punti di contatto con l'Alien 3 del Mega Drive sono evidenti) senza rinunciare a una giusta dose di esplorazione, legata agli obiettivi obbligatori delle varie missioni. Missioni che si svolgono lungo uno scenario di sette aree strutturate in tre livelli ciascuna, abbastanza grandi ma non troppo complicati, con panorami graficamente più che accettabili e più dettagliati di quanto la tecnologia a otto bit avrebbe dovuto concedere ai programmatori. Stando così le cose e tenendo conto della flebile concorrenza degli altri action-adventure sul Game Gear, Judge Dredd resta una delle cose più sorprendenti a poter girare sul vecchio portatile Sega.

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