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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Sega Mega Drive
HardBall III
Accolade | MindSpan
09 10 2012

L'odore dell'erba tagliata, quello dei popcorn caldi, i venditori di hot dog in mezzo alla gente, gli stadi dalla forma asimmetrica, l'aria di festa di provincia e il pubblico che saluta la squadra del cuore, fossero pure i Red Sox. Queste sono solo alcune delle cose che accadono in quelli che negli USA chiamano ballpark e che fanno parte del passatempo preferito dagli americani: il baseball. Almeno nell'immaginario segnato da decine di film, perché in realtà il baseball è sempre rimasto troppo lontano dai nostri gusti per conoscerlo davvero: personalmente non si tratta nemmeno di capirlo o no, quanto di sentirlo estraneo e amen (come si può evincere dalla reazione soporifera che mi si genera a ogni telecronaca).

In ogni caso tutto questo potrete averlo senza attraversare l'Atlantico, direttamente nel vostro tinello: la tradizione di videogiochi dedicati al baseball è infatti più che radicata, tanto ricca di edizioni, rifacimenti, variazioni più o meno realistiche da sembrare esagerata ai nostri italici occhi. Fatto sta che già dagli albori si contavano decine e decine di titoli dedicati alle varie annate della Major League. Per arrivare però a una vera maturità del genere si sono dovuti aspettare i 16 bit, come spesso è accaduto. E per una volta il dominio non è toccato a una produzione Electronic Arts, come nel caso di basket, hockey o football: il campione delle vendite è stato, fino alla metà dei novanta, il classico HardBall di Accolade, declinato nelle varie annate. Nello specifico questo HardBall III ha rappresentato il punto di vera espansione della serie su tutto il mercato, da quello del PC fino a quello delle console. Le quali hanno goduto di conversioni tutto sommato più che fedeli all'originale di partenza, sia nel caso del Super Nintendo che in quello del Mega Drive, con le usuali differenze di rifinitura legate alla velocità e alla precisione dei comandi, come al solito a favore della macchina Sega.

HardBall ha tra l'altro segnato il passaggio da una semplice dimensione arcade, tipica del baseball ludico anni ottanta, a una simulativa: questo fin dal primo episodio, ma ancora di più con questo terzo. Qui le statistiche la fanno da padrone e non si limitano a una sterile e fitta presenza: i giocatori si comportano infatti sulla base delle loro vere caratteristiche, colpendo, lanciando e correndo sullo schermo più o meno come gli accadeva nella realtà (siamo nel 1993). Tanto più che il terzo HardBall si avvaleva della licenza della MLBPA, l'associazione dei giocatori che si era presa l'incarico di fornire tutte le statistiche. La riproduzione è quindi, anche per questo, particolarmente accurata e va dalla possibilità di variare la direzione e il tipo di lancio a quella di controllare l'impatto con la palla, fino al comportamento e ai cambi di posizionamento dei difensori: intendiamoci, però, tutto rimane su un piano accessibile ai più, a patto di conoscere almeno le regole di base. La cosa strana è che la versione per Mega Drive risulta anche più pulita, graficamente parlando, rispetto a quella per Super NES: il disegno degli sprite e degli stadi è più netto (non siamo ancora alla riproduzione dei tratti, come nelle simulazioni di basket), i riquadri dedicati ai primi piani hanno un senso e anche quando si ricorre alla ripresa dall'alto gli omini sul diamante di gioco non sembrano formiche ubriache alla ricerca della palla. Pure la cronaca di Al Michaels funziona bene, anche se non vale quella di Joe Montana nel suo Sports Talk Football, ma la vera ciliegina sulla torta è la presentazione generale del gioco, davvero completa e con tra l'altro la possibilità di percorrere un'intera stagione, play-off o finali inclusi. Alla fine: l'unico motivo per non giocare HardBall III è l'assoluta indifferenza nei confronti dello sport vero e proprio (come purtroppo capiterà alla maggioranza di voi).

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