Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
Acorn BBC Micro
Planetoid
Acornsoft | Neil Raine
15 10 2013
Planetoid non è sempre stato conosciuto con questo nome: Acornsoft lo pubblicò in origine come Defender, ma non avendo acquisito alcuna licenza in merito fu costretta a ritirarlo e a distribuirlo nuovamente con un titolo non coperto da copyright, così da non incorrere nelle ire dei legittimi proprietari del marchio. Questi ultimi, comunque, avrebbero fatto bene ad andare al di là del semplice nome del gioco e a controllarne con attenzione i contenuti: Planetoid è infatti un clone spudorato di Defender, caratterizzato però da una qualità davvero incredibile. A dirla tutta, in effetti, Planetoid è in assoluto il miglior adattamento di Defender tra quelli - ufficiali e non - disponibili sulle console e sui computer a 8 bit.
A dispetto delle apparenze, Defender è sempre stato un coin-op terribilmente ostico da convertire. Planetoid, però, ne ripropone la frenesia e la genialità senza rinunce degne di nota, come è facile evincere sin dall'avvio. Il radar è al suo posto e funziona egregiamente, l'azione vanta un ritmo indiavolato, gli alieni sono presenti in diverse fogge (con tanto di mutazioni) e le forme di vita da salvare rispondono all'appello, riproponendo la miscela di sparatorie e recuperi resa celebre dall'originale da sala. Planetoid, così come la sua fonte di ispirazione, è un titolo duro ed esigente e lo è a partire dal sistema di controllo: i comandi impiegano un cospicuo numero di tasti e possono risultare un po' intricati nel corso delle prime partite, ma dopo qualche sessione di pratica è possibile apprezzarne la reattività e memorizzare definitivamente le associazioni tra le azioni e i pulsanti.
Planetoid consente di muoversi in verticale, invertire la rotta di marcia in senso orizzontale, accelerare progressivamente, far fuoco sugli avversari, sganciare bombe dallo smisurato potenziale distruttivo e saltare nell'iperspazio per evitare collisioni indesiderate. Anche in questo senso, quindi, non manca nulla di quel che è possibile vedere in Defender, a riprova della validità della trasposizione. Il gioco di Neil Raine rimane un clone non autorizzato (così come altri eccellenti titoli pubblicati da Acornsoft) e nulla può cambiare questa sua palese inclinazione al plagio, ma ciò non ne sminuisce in alcun modo la spettacolarità e la supremazia sulla concorrenza. Non sono in pochi a nutrire apertamente seri dubbi sulle capacità del BBC in materia di giochi d'azione ad alto tasso di adrenalina, ma un paio di giri con Planetoid dovrebbero essere più che sufficienti a far cambiare idea anche ai più irriducibili detrattori del computer britannico.
[Nyabot]