Imbarcato in tenera età su un cargo battente
bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai
suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti
contatti con numerose popolazioni indigene
legate alle tradizioni, una smodata passione per
l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming,
in particolare se targato Sega...
SNK Neo Geo
King of the Monsters
SNK
23 02 2012
Mai pensato di essere grossi come Godzilla e di sfasciare una intera città utilizzando raggi oculari mortali al plasma? Davvero? E avete mai pensato, solo per questo, di consultare un bravo psichiatra? No? In ogni caso, in alternativa a una costosa sessione passata a raccontare la vostra infanzia, potreste invece ricorrere a questo beat'em up SNK, che incidentalmente tratta proprio di grosse lucertole e di altre mostruosità impegnate a demolire le metropoli del Sol Levante. Il tutto potrebbe appunto apparire un filino bizzarro, se non fosse che rappresenta invece un'idea fissa dell'immaginario nipponico, con riprese sistematiche nel mondo della fantascienza e del cinema.
E questo è il terreno di King of the Monsters (1991), già titolare di ottimo successo sotto forma di coin-op e qui ripreso fedelmente da SNK per la versione domestica del suo caro (!) Neo Geo. Rispetto alla ortodossia di tali 'sci-fi novel' c'è però una differenza: qui le difese terrestri intervengono solo marginalmente e le vere battaglie avvengono tra mostri giganti e alleati vari, in un mix tra un beater a incontri e uno a scorrimento. Comunque sia, al primo approccio King of the Monsters appare formidabile, già solo grazie all'originalità dell'idea di base, con questi plastici urbani lindi e pinti che vengono furiosamente distrutti un pezzo dopo l'altro. Ma alla fine, dato che il cuore del gioco è rappresentato dai combattimenti, la sua validità non può non dipendere dai tradizionali parametri tipici di ogni picchiaduro.
Risposta ai comandi, reazioni non casuali, varietà di movimenti sono tutti campi dove King of the Monsters rivela invece la sua natura superficiale, legata più allo spettacolo che alla sostanza. Dedicato come era a una platea aperta ai principianti, non poteva avvicinarsi neanche per sbaglio al rigore del canonico Street Fighter, e questo va bene, ma un po' di logica in combattimenti affidati più all'intelligenza artificiale e alla velocità di schiacciamento dei pulsanti che ad altro non avrebbe certo guastato. E questo vale sia per la modalità per giocatore singolo, sia per quelle per due giocatori, dagli esiti analogamente imprevedibili e inguaiate anche da una scarsa diversificazione dei sei protagonisti giganti. Peccato, perché come abbiamo già detto l'ispirazione di partenza del gioco era unica e anche perché l'esecuzione tecnica era esemplare. Con più di 50 megabit di memoria per la cartuccia e con le spalle larghe del Neo Geo a disposizione, King of the Monsters andava molto al di là delle conversioni per Super NES e Mega Drive, sia dal punto di vista grafico sia da quello della colonna sonora. Ora che le questioni di prezzo (ai tempi una follia) sono decadute, King of the Monsters resta quindi perlomeno un esempio chiaro di quello che il Neo Geo poteva fare, nel lontano 91.
[NO1]