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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Nintendo Super NES
Rampart
Atari | Electronic Arts | Bitmasters
22 11 2005

Ricetta: prendere parti uguali di Tetris e di Pirates!, mescolare aggiungendo una quota ragionevole di Missile Command e solo un'idea di Risiko, correggere il tutto con la tipica giocabilità Nintendo e guarnire con un inutile ma comunque coreografico Mode 7. Avremo così il Rampart del Super Nintendo, che non sarà stata certo la versione più coerente del classico Atari, ma che alla fine della fiera si è dimostrata la più godibile tra quelle destinate alle console.

Rampart in origine era un coin-op apparso in sala giochi all'inizio degli anni novanta, prodotto da Atari sulla base di elementi ripresi da precedenti titoli come appunto Missile Command o Qix e dedicato a una fetta atipica del mercato arcade: la sua combinazione di strategia, ambientazione post medievale, azione e puzzle game non riuscì in effetti a garantirgli la stessa quota di successo toccata ai più celebri beat'em up o racer, ma gli garantì comunque lo status di gioco cult, apprezzato soprattutto dalla critica più sofisticata (Edge, Mean Machines, EGM), sorpresa dalla sua originalità.

Descrizione rapida: all'interno di una mappa inquadrata dall'alto una flotta si muove sottocosta lanciando palle di cannone contro dei castelli a voi assegnati (ovviamente cercherete di respingere l'attacco ricorrendo, in contemporanea, alle armi a vostra disposizione). Il tutto avviene in tempo reale, come anche in tempo reale (ristretto) alla fine dei turni occorrerà ricostruire le sezioni del castello distrutte utilizzando blocchi simili a quelli di Tetris, non dimenticando poi di allargare le aree fortificate (aumentando così la quota dei cannoni presenti e la capacità di difesa). Se le mura del castello non vengono integralmente ricostruite (eventualità tutt'altro che rara, dato che i blocchi à la Tetris sono di forma estremamente variabile e i danni quasi sempre di una certa gravità) è game over.

La sfida diventa ovviamente sempre più dura, sia per l'entità degli attacchi e la velocità dei velieri, sia per la complessità della mappa, fino a diventare parossistica: completare il gioco non è però la vera finalità di Rampart, dato che come in tutti i coin-op l'importante è cercare di migliorare il punteggio. L'articolazione del gameplay, all'interno di un gioco così semplice, è assicurata dalla diversa topografia dei territori, dalla varietà degli attacchi e da un'eccellente modalità multiplayer, che, concedendosi anche qualche modifica a carico del gameplay (progressivo allargamento dei propri domini, à la Risiko), ha regalato, alla prova dei fatti, una longevità a prova di lustro.

Più facile a farsi che a dirsi (si entra nel vivo nel giro di pochi minuti, senza nemmeno ricorrere al libretto delle istruzioni), Rampart, nella sua linearità, ha rappresentato per molti il sogno avverato di un war game d'azione, ma non superficiale, unico nel suo genere perché sganciato dai meccanismi tradizionali (lenti) degli altri titoli basati sulla strategia. Una nota: la conversione per Megadrive è altrettanto valida (è anzi molto più fedele all'originale, sia graficamente, sia come effetti sonori, sia come gameplay). Io preferisco, per una volta, questa per Super NES, ma solo per una curva della difficoltà meno ostica e per un ritmo meno esagitato. Chiunque desideri una sfida più impegnativa (a tutti i livelli) e autenticamente riprodotta deve invece rivolgersi al Rampart del 16 bit di casa Sega, dove avversari più numerosi, veloci e resistenti, una grafica più dettagliata e una presentazione meglio impostata spostano il tono del gioco verso atmosfere più tipicamente arcade.

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