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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Nintendo Super NES
The Irem Major Title
Irem
27 08 2007

Altro gioco tollerato dal più volte citato Franco, e nella sua idiosincrasia da overdose videoludica non era proprio cosa da poco, The Irem Major Title (noto come The Irem Skins Game in sala giochi e negli States) rappresentava una variazione radicale rispetto ai canoni dei coin-op allora imperanti. Per una volta, quindi, niente shooter, fighter, racer o puzzle, ma qualcosa di indirizzato a un pubblico diverso: The Irem Major Title era infatti più facile ritrovarselo davanti in un wine bar ovattato, in un club, in un bowling bene attrezzato (insomma in posti per così dire da adulti) piuttosto che in una sala giochi vera e propria. Fatto sta che, indipendentemente dal locale in cui si aveva la ventura di reperirlo, The Irem Major Title finiva per rappresentare una vera calamita per i giocatori meno giovani e in particolare per gli appassionati di golf, magari solo in teoria.

La conversione dal cabinato al Super Nintendo era filata via senza intoppi, nel senso che era riuscita a portarsi dietro gli stessi sprite belli grossi e bene animati, anche se a costo dell'ovvia rinuncia al dettaglio grafico e alla definizione dell'originale, un po' come succedeva con le conversioni dal Neo Geo al Super NES. Per il resto c'era tutto: quattro modalità di gioco, la possibilità di alternarsi in quattro ai comandi, lo stesso sonoro tipicamente arcade (pochi effetti sonori funzionali, musichette orecchiabili) e un gameplay altrettanto tipicamente da coin-op. Nel senso che qui si ritrovano pregi e difetti di prodotti che richiedono per definizione partecipazioni rapide, intense e non troppo problematiche. L'ideale era quello di coinvolgere quattro amici, magari del tutto digiuni di simulazioni sportive per console o PC e non interessati ad esserlo, poco prima di un aperitivo pre-cena conviviale, tanto per farsi quattro risate. In questo The Irem Major Title colpiva e colpisce ancora il bersaglio, alla faccia dei quindici anni passati dai suoi giorni d'oro: nel caso del golf di Irem, ancora più che per altri titoli, è infatti molto saggio se non quasi indispensabile affidarsi alla modalità multiplayer.

Anche perché il gameplay di cui sopra è davvero giocato su toni lineari, tanto lineari da apparire impalpabili se affrontati da soli e di buzzo buono. Inutile andare a cercare qui la precisione e l'articolazione del PGA Tour Golf di Electronic Arts: tirare un colpo d'approccio diventa spesso una questione casuale, affidata come è a pochi parametri tra l'altro nemmeno organizzatissimi (il green tridimensionale di PGA Tour Golf, ad esempio, ve lo potete scordare, come per inciso potete anche scordarvi la sua varietà di campi). Ciononostante (ed è un grosso ostante), The Irem Major Title continua ad avere dalla sua una buona quota di fascino: molto facile da giocare, con comandi che diventano istintivi dopo poche partite, questa rappresentazione bella liscia di uno sport tanto complesso riesce a conquistarsi anche una longevità dignitosa, grazie a una curva della difficoltà bene impostata e alla sua natura di puro passatempo, rapido ma non scocciante. Una maggiore profondità non avrebbe certo guastato, ma altrettanto di sicuro avrebbe potuto stravolgerne la natura.

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