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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Commodore Amiga
Jaguar XJ220
Core
14 03 2010

Al primo sguardo Jaguar XJ220 sembra proprio uguale a una delle divagazioni dedicate da Gremlin alla britannica Lotus: il che, in fondo, non è una sorpresa perché si tratta proprio della stessa pappa, alla faccia della produzione diversa (in questo caso una Core ancora lontana dal successo di Tomb Raider). Stessa inquadratura della pista, stesso finto 3D con asfalto a strisce per aumentare la sensazione di scorrimento, stessi fondali fissi in lontananza, stessa impostazione british. Anche il contenuto è lo stesso, con l'accento su alta velocità e presenza di ostacoli, piuttosto che sul realismo vero e proprio. Roba da altra era geologica, insomma, che già allora non finiva in prima linea per originalità. Ma Jaguar XJ220 ai suoi tempi quello che doveva fare lo aveva fatto, e senza tante storie. Buona accoglienza da parte della stampa, eccellente riuscita commerciale in ambito Amiga e divertimento in dosi massicce. Curriculum che non tutti possono vantare.

Tanto più che Jaguar XJ220 si faceva preferire alle simulazioni pro-Lotus anche per una maggiore raffinatezza. Possibilità di riparazione e modifica della macchina, trentasei circuiti sparsi in varie parti del mondo, presentazione piena di particolari (magari si potesse avere oggi la cura con cui Core ha sfruttato il solo megabyte di RAM e i due dischetti a disposizione), grafica a bordo pista meno sciocca, uno split-screen impeccabile per gare a due e soprattutto un editor di nuovi circuiti impostato in maniera esemplare, completo come una maxi confezione Scalextric. Da non trascurare poi il fatto che qui la protagonista è stata una delle fuoriserie più performanti in assoluto: come è giusto che sia, quindi, curve, guardrail e auto avversarie ti arrivano in faccia all'improvviso, mettendo così alla prova anche il più reattivo tra i piloti. E tanto per contraddire la prima impressione, se proprio vogliamo andare per il sottile qualche differenza tra questo Jaguar e i vari Lotus per fortuna c'è, con un sapore arcade meno accentuato, frequenza di ostacoli minore, obbligo di fermate ai box, un approccio manageriale alle varie corse, una impostazione più da campionato che da gare singole, meno grupponi di auto da affrontare e presenza di altre marche (Porsche, Ferrari, Bugatti, Corvette) a spezzare la sensazione di monotonia. Se non si fa caso alla grafica da bei tempi andati, c'è ancora di che divertirsi.

[NO1]


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