Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
SNK Neo Geo
Crossed Swords
Alpha Denshi
13 02 2011
Il fantasy su console è tradizionalmente associato ai giochi di ruolo, in particolar modo se si pensa al mercato nipponico, ma questo non vuol dire che nel corso degli anni non siano stati tentati esperimenti decisamente differenti. È questo il caso, per esempio, del qui presente Crossed Swords, uscito agli albori dell'epoca del Neo Geo e strutturato secondo i canoni più classici del fantasy di stampo medievale. Ci sono quindi orchi, ratti antropomorfi, insetti troppo cresciuti, draghi e chi più ne ha, più ne metta, ma è il modo in cui vanno affrontate queste insidie a differenziare Crossed Swords dalla massa.
Il gioco di Alpha Denshi è infatti una sorta di picchiaduro in terza persona in cui schermate fisse si alternano a sezioni a scorrimento, con la silhouette trasparente del proprio eroe liberamente controllabile lungo l'asse orizzontale e attrezzata di tutto punto per la battaglia. È possibile colpire gli avversari in vari modi, effettuare parate alte e basse con l'ausilio dello scudo e, prevedibilmente, prodursi in attacchi speciali orientati all'annientamento dei nemici più minacciosi. Il tutto è in realtà molto semplice, com'è d'altronde ovvio alla luce della natura prettamente arcade del gioco, ma la meccanica di base funziona egregiamente ed è sostenuta in maniera adeguata da una grafica e un sonoro di buon livello, seppur aderenti a quelle che erano le caratteristiche audiovisive dei titoli di prima generazione per Neo Geo. Crossed Swords non ha di certo lasciato un segno indelebile nella storia dei videogiochi, ma intrattiene con discrezione e si lascia giocare, tra l'altro anche in due se si ha un amico a portata di mano. Come a dire, in definitiva, che ci sono senza ombra di dubbio modi assai peggiori di passare un pomeriggio di fronte a una console d'annata.
[Nyabot]