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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

Nintendo NES
Rolling Thunder
Tengen | Namco
09 09 2007

Essendo stato con tutta probabilità il coin-op più popolare del 1986, Rolling Thunder divenne rapidamente l'oggetto del desiderio di tutti i possessori di home computer, che avrebbero indubbiamente gradito averne una copia ragionevolmente fedele sulle proprie macchine domestiche. Le conversioni per i formati più diffusi in Europa, però, vennero purtroppo affidate a Tiertex, che non mancò di fare scempio del titolo Namco. Grazie alla pubblicità e alla fama del gioco da bar, comunque, le vendite furono buone e portarono una vagonata di soldi nelle casse di U.S. Gold: soldi sborsati da utenti che non poterono poi che restare delusi e infuriarsi non poco, ma il danno ormai era fatto.

In Giappone, invece, le cose andarono in maniera ben diversa. A occuparsi della conversione di Rolling Thunder sul NES, infatti, fu la stessa Namco, con risultati ovviamente assai migliori. Fu così che il gioco fu completamente ristilizzato in funzione delle potenzialità dell'hardware Nintendo, il che ebbe effetti benefici anche sul gameplay. Si perse la gradevole impostazione cromatica del coin-op, e questo è fuor di dubbio, ma i possessori del glorioso NES si ritrovarono con un ritmo di gioco vivacissimo, un sistema di controllo generalmente di buona fattura (eccezion fatta per le occasionali incertezze nei cambi di direzione), una giocabilità esemplare e, dulcis in fundo, qualche elemento in più rispetto all'originale da sala.

Sul NES, per la precisione, era possibile ricorrere a un sistema di password per non perdere i progressi compiuti e, impegnandosi a sufficienza, ci si poteva anche imbarcare nella caccia a una serie di nuovi bonus nascosti. Completando il gioco, inoltre, si entrava in possesso di un codice il cui inserimento sbloccava una nuova missione di difficoltà ancor più elevata, a beneficio della già lodevole longevità dell'avventura. I giocatori europei, a ogni modo, rimasero all'oscuro della fortuna toccata ai 'colleghi' statunitensi e nipponici, con questi ultimi che vennero gentilmente omaggiati anche di un comparto audio di qualità superiore (impossibile da replicare sulle cartucce occidentali a causa delle differenze tra l'hardware del Famicom e quello del NES nordamericano). La versione NES di Rolling Thunder, infatti, non fu mai distribuita nel Vecchio Continente: oltre al danno, la proverbiale beffa.

[Nyabot]


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