Dopo aver fondato A.Rea. 21 insieme a NO1 e
LH3CT, Shrapnel ha svolto il lavoro di mantenimento
del sito fino alla chiusura dello stesso e ne ha poi
curato la riapertura. Ha scritto su Super Console, Mega
Console, Videogiochi e PSM, ha gestito per due anni e
mezzo un negozio di videogiochi e ha lavorato come
game designer e sceneggiatore su uno sparatutto per PC
intitolato Steel Saviour. Ha inoltre scritto per un paio
di riviste cartacee dedicate agli utenti iOS e macOS.
Atari 5200
H.E.R.O.
Activision | John Van Ryzin | The Softworks
26 12 2006
Il supereroe non deve essere per forza un'entità sovrumana, vestita con una calzamaglia colorata e un mantello, e magari affiancata da un giovane aiutante. Assolutamente no. La figura dell'eroe può anche essere incarnata da una persona normale, dotata soltanto di una specie di jetpack mosso da un'elica, di un ristretto numero di candelotti di dinamite e di un modesto raggio laser. La persona normale in questione, chiaramente, non sarà mai un eroe unicamente in base a queste sue bizzarre attrezzature, ma avrà la possibilità di diventarlo salvando delle vite umane - in questo caso specifico, le vite di un gruppo di minatori rimasti intrappolati in una miniera infestata da mostri di ogni genere e resa ancor più inospitale da muri di magma solidificato, luci traballanti e chissà quali altri infamie. In questo tipo di operazioni, inoltre, il tempo gioca immancabilmente a sfavore dell'eroe e ovviamente lo farà anche stavolta, mettendosi a disposizione in quantità limitata.
Tutto questo, inutile dirlo, è H.E.R.O., ovvero un intrigante misto tra il platform game tradizionale e il gioco prettamente esplorativo. Invece di saltare da una piattaforma all'altra si svolazza tra le sporgenze, ma il concetto in fin dei conti è lo stesso e risulta notevolmente arricchito dalla vastità delle caverne da setacciare e dagli altri piccoli stratagemmi inseriti da Van Ryzin. La versione Atari 5200 non brilla per la cura dei particolari e per il dettaglio grafico, purtroppo, ma beneficia fortunatamente dell'assenza dei discutibili accostamenti cromatici visti nella trasposizione per Commodore 64, il che non è certo un male. È più grave, invece, l'inadeguatezza del controller approntato da Atari per il 5200, ma con un po' di pratica si può venire a patti con la sua proverbiale tendenza a mancare clamorosamente la posizione centrale dopo qualsiasi movimento. Ciò che conta, a ogni modo, è che H.E.R.O. è ancora affascinante e divertente quanto basta, nonché sufficientemente duro da valere molto più di una sporadica partitella dettata dalla semplice curiosità.
[Shrapnel]