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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Nintendo Super NES
Araiguma Rascal
Masaya | NCS
06 04 2007

Se pensavate che la palma di gioco ultracarino, con personaggi deliziosi, con un'apparenza che viaggia verso il lievemente infantile dovesse andare a titoli a 16 bit come Rolo, 100% Cotton o ad una qualsiasi delle produzioni Disney, ripensateci. Basta dare un occhiata ai protagonisti di Araiguma Rascal per capirlo: un bimbetto che assomiglia a Oliver Twist e un procione che passa tutto il suo tempo ad ammassare confezioni di gelatine/caramelle/marmellate duellano all'ultimo barattolo sgraffignato, tra campi di grano, fattorie e boschetti apparentemente mitteleuropei. A vederli in azione anche il cuore più duro può ritrovarsi trasformato in pappa tremolante.

Ma, a sorpresa, dietro a tutta questa pace bucolica si agita un gioco duro come la roccia e una delle poche varianti di Tetris che abbia una ragione di essere (se è per questo, insospettabilmente, Araiguma Rascal ha anche a monte una serie di racconti e cartoon non pervenuti da queste italiche parti). Tanto per cominciare, il meccanismo di base di tutti i similTetris apparsi in quantità industriale nel corso dei primi anni novanta viene qui ribaltato, almeno in parte.

Niente più caduta libera di segmenti (o palline, o pupazzetti gelatinosi, o gioielli), ma una continua riorganizzazione di cataste di materiale alimentare che il nostro procione deve afferrare e risistemare a suo probabile successivo uso e consumo. Per fare questo i due protagonisti devono saltellare, manco fossero in mezzo a classiche piattaforme, tra casse di vario tipo, afferrando e riallineando gli item colorati sparpagliati a caso sul terreno. L'inserimento di una componente action all'interno di uno schema tanto tradizionale viene esasperato nella divertente modalità a ostacoli per due giocatori, e basta e avanza nel suo piccolo a dare un sapore completamente nuovo a una materia appiattita da continui ripescaggi nel giro di pochi anni. La presenza di tattiche e di reazioni a catena alla Puyo Puyo non può fare altro che rendere ancora più profonda una struttura di gioco già di per sé sorprendente.

Frenetico quanto basta, dotato di un 2-player mode in competizione/collaborazione con non poche varianti, accompagnato da musichette particolarmente orecchiabili, graziato da una curva della difficoltà progressiva al punto giusto e da una durezza che alla fine può mettere in crisi chiunque, il gioco di Masaya è sul serio un gioiello da riscoprire (pochissime copie vendute in Occidente) - piccolo, ma non per questo con meno classe.

[NO1]


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