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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Nintendo Super NES
Rock N'Roll Racing
Interplay | Silicon & Synapse | Software Creations
04 11 2006

Cosa hanno in comune il rock and roll e i videogiochi? Non molto, come tutti voi potreste pensare, ma in Interplay la vedevano in maniera differente, dato che proprio a partire da questa accoppiata finirono per assemblare nel 1993 uno dei loro più grandi hit per Super Nintendo, almeno per quanto riguarda il mercato americano (che ha sempre avuto le sue idee particolari in merito - basti pensare all'altrettanto rockettaro e cattivo Twisted Metal per PlayStation, ugualmente male accolto in qualsiasi altro angolo del mondo).

Il concetto generale del gioco viene dato via direttamente col titolo, dato che si tratta di corse tra auto accompagnate da una colonna sonora a base di rock and roll, senza tante altre implicazioni aggiunte. In pratica trattasi di competizioni tra vetture rivedute e corrette che si scornano all'interno di una cinquantina di piste costruite, a sorpresa, nello spazio e in particolare intorno a pianeti più o meno strani (non si sa perché, come non è dato di sapere perché la scelta musicale sia caduta sul rock e non su un accompagnamento più moderno o futuristico, allora). Le auto, improbabili nel loro design sia quando si tratta di fuoristrada sia quando finiscono per assomigliare a delle Thunderbird con cannoncini laser aggiunti, possono essere poi progressivamente modificate sulla base di premi in denaro, in previsione di gare sempre più cruente, il che regala una dose inattesa di profondità ad un gioco che per molti altri versi riporta al minimalismo del vecchio R.C. Pro-Am.

E in effetti, rispetto al prodromico classico a 8 bit, l'aggiunta al gameplay di un paio di varianti riesce a spostare il tono verso ritmi più isterici ed esiti meno prevedibili, gestiti come sono da una IA elementare che privilegia la rissa mediante continuo ricompattarsi del gruppo in gara, almeno nelle fasi più avanzate. Oltre alla presenza di trappole e bonus sparsi lungo il tracciato bisognerà poi fare i conti anche con il tuning da porto d'armi e con l'aggressività degli altri concorrenti presenti in pista (in tutto quattro, con la possibilità di un due contro due tra giocatori e auto controllate dal Super NES) che ricorrono spesso a colpi bassi o alle armi da fuoco o alle 'cluster bomb' per ostacolarvi fino all'ultima curva. La sensazione di velocità è tra l'altro sempre ben presente, grazie anche alla natura dei circuiti, brevi e contorti, e nonostante i problemi che l'inquadratura isometrica e la grandezza degli sprite dovrebbero finire per comportare.

Fatto sta che, alla fine della fiera, il piatto forte di Rock N'Roll Racing è rappresentato proprio dalla sua giocabilità (con una schiera di ex teenager amerikani che ancora adesso lo considera come uno dei titoli più divertenti del Super Nintendo e con qualcuno che lo affianca addirittura a Micro Machines, almeno come intensità), il che non può non lasciare sorpreso l'odierno giocatore medio, insospettito dalla linearità di un gioco che viaggia al limite del decerebrato puro, se non addirittura del distacco zen. Strano che la cosa leggermente meno riuscita sia, invece, proprio la sezione sonora: l'inserimento di qualche campionamento vocale a formare un embrione di telecronaca è un fatto di non poco peso, tenendo conto dei lontani tempi andati, ma la mezza dozzina di classici del rock qui inseriti hanno la resa dei campionamenti utilizzati dal Papi Enrico in quel suo orribile quizzetto di qualche anno fa (Sarabanda?), come se fossero stati riprodotti a partire dalla più economica delle vecchie pianole Casio (cerchiamo comunque di non essere troppo severi: il chip sonoro del Super NES fa quello che può).

Molto apprezzato in quel degli US&A, come dicevamo, Rock N'Roll Racing ebbe anche l'onore di un sequel su PlayStation (il che testimonia a favore della sua popolarità, ma dice poco sulla qualità dell'erede, molto più vicino al Twisted Metal di cui sopra, ma se possibile ancora meno ispirato). In realtà il lavoro di Silicon & Synapse (da cui poi derivò il nucleo di programmatori della successiva Blizzard, glorificata da Diablo e Warcraft) non può che definirsi sano e solido nella sua semplicità: grafica non ai vertici del tempo, ma resa più accettabile da una serie di piccole ricercatezze (pubblicità a bordo pista che rimanda ad altri titoli targati Interplay come The Lost Vikings, decente differenziazione delle piste, animazione delle ruote delle auto), longevità accettabile con tre livelli di difficoltà da affrontare, utilizzo razionale del joypad con auto che rispondono prontamente ai comandi, inquadratura ottimale, caratterizzazione del comportamento dei piloti (sei, più uno nascosto) sono tutti fattori che contribuiscono ad assemblare un racer di buon livello, che sprizza americanità da tutti i suoi vecchi pori, nel bene e nel male.

[NO1]


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