
Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno
della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21
dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto
in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di
nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre
da cui era improvvisamente spuntato. Se lo
incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera
e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da
lanciare all'indirizzo dei curiosi...
Nintendo Game Boy Color
Snoopy Tennis
Infogrames | Mermaid Studios | Martin Jensen | Brian Lau Tomczyk
15 02 2025
Martin Jensen e Brian Lau Tomczyk lavoravano per Core Design tra la fine degli anni 90 e l'inizio del nuovo millennio, ma... erano stufi e volevano cambiare aria. Pensarono quindi di aprire un loro team personale, composto per l'appunto da appena due persone, e trovarono nel Game Boy Color una piattaforma ideale per una squadra così piccola. Gli strumenti di sviluppo erano relativamente economici, il software dedicato a programmatori e grafici era decente e nessuno si aspettava dai giochi per console portatili la stessa complessità di quelli destinati alle console da salotto e ai computer, il che li rendeva alla portata di team di dimensioni ridotte o addirittura ridottissime. Scelsero inoltre di proposito un prodotto teoricamente poco impegnativo, scartando l'idea iniziale di creare un ambizioso sparatutto e ripiegando sul tennis.
I primi prototipi di Tennis Champ (questo il titolo provvisorio del prodotto) erano piuttosto rudimentali, ma Jensen e Tomczyk erano due pezzi grossi della programmazione e della direzione artistica e l'evoluzione del gioco fu rapidissima. I primi editori contattati dal duo, però, non diedero risposte positive: erano convinti della qualità del titolo di Mermaid Studios, in effetti, ma nella maggior parte dei casi non avevano intenzione di continuare a pubblicare giochi per Game Boy Color dal momento che il Game Boy Advance si stagliava ormai nitidamente all'orizzonte. In Francia, intanto, Infogrames aveva dato il via a una serie di folli spese che l'avevano portata, tra le altre cose, ad acquisire la licenza di sfruttamento dei Peanuts nel settore dei videogiochi. La compagnia di Bruno Bonnell, a quel punto, aveva 'soltanto' bisogno di un prodotto sufficientemente valido al quale applicare la suddetta licenza per far cassa in tempi brevi e quel prodotto - inutile dirlo, a questo punto - era proprio Tennis Champ, opportunamente trasformato in Snoopy Tennis in un batter d'occhio.
Snoopy, Woodstock, Charlie Brown e soci rimpiazzarono i personaggi 'generici' inizialmente approntati da Tomczyk e il terrificante livello di difficoltà (conservato comunque nella modalità Hard) venne abbassato per rendere il gioco più 'potabile' per ogni genere di giocatore, ma era ed è tuttora evidente che i produttori di Infogrames avevano fatto centro: Snoopy Tennis è infatti un titolo davvero eccellente, capace persino di rivaleggiare con sua maestà Mario Tennis. Merito del controllo totale sulla palla e sui movimenti del giocatori ottenuto da Jensen grazie alle sue capacità come programmatore e al suo interesse per il tennis, in prima battuta, e della varietà offerta dalla presenza di diverse modalità di gioco.
Manovrare i personaggi di Snoopy Tennis, dotati tra l'altro di caratteristiche specifiche in termini di parametri e quindi di stili di gioco, è tanto immediato quanto soddisfacente. Limitarsi a colpire la palla alla cieca non rende, come è giusto che sia, ed è necessario un minimo di apprendistato per acquisire la piena comprensione dell'influenza che è possibile esercitare sui colpi. Una volta completata qualche sessione di pratica, però, non si può fare a meno di rimanere sorpresi di fronte alla complessità che un team di due sole persone è riuscito a infilare a forza in un gioco per Game Boy Color, senza per questo compromettere in alcun modo la godibilità degli scambi. Le modalità, da parte loro, includono l'obbligatorio torneo, una sezione per due giocatori e una serie di varianti estremamente interessanti. Lo squash è probabilmente la più intrigante tra queste ultime, dato che consente di sfruttare le 'pareti' del campo da gioco per far rimbalzare la palla al fine di tentare di ingannare l'avversario, ma anche le opzioni denominate Power Mode, Points Race e Sudden Win sono decisamente gradevoli. La realizzazione tecnica, infine, è particolarmente apprezzabile per quanto concerne la grafica e un po' meno quando si passa a esaminare il sonoro, ridotto al minimo indispensabile e un tantinello 'vacuo'.
[Nyabot]