Dopo una vita passata a eseguire proiezioni d’anca su
ignari passanti e bambini capricciosi, un bel giorno
Sanshiro ha iniziato a malmenare anche la tastiera del
suo vetusto e malandato computer. Il risultato? Le sue
recensioni su A.Rea. 21.
Atari 2600
Asterix
Atari | Steve Woita
24 09 2024
Asterix (sì, con la 'e' e non la 'é', come sarebbe invece corretto) per Atari 2600 potrebbe essere sbrigativamente descritto come un Turmoil meno raffinato. Riprende infatti per sommi capi la struttura di base del gran bel gioco scritto nel 1982 da Mark Turmell, ma la semplifica al fine di adattarla a un pubblico potenzialmente più giovane e inesperto. Il ricorso alla figura di Astérix in Europa e di Taz (il famoso diavolo della Tasmania dei Looney Tunes) negli Stati Uniti, d'altra parte, non lascia adito a molti dubbi: siamo di fronte a un titolo indirizzato al pubblico in età da cartoni animati della domenica, nonostante la popolarità da sempre riscossa da Astérix anche presso i più grandi qui nel Vecchio Continente. È importante rimarcare, a questo punto, come Asterix e Taz per Atari 2600 siano praticamente identici, eccezion fatta per la schermata iniziale e per la caratterizzazione grafica degli elementi in movimento, e quindi quanto esposto in questa sede vale pure per la versione nordamericana del gioco.
S'è detto in precedenza delle somiglianze tra Asterix e Turmoil, decisamente evidenti non appena il gioco viene avviato. All'utente viene infatti chiesto di muovere la testa del Gallo più celebre dei fumetti (o del suo compare Obélix in alcuni frangenti) lungo una serie di tunnel a sviluppo orizzontale, spostandosi verso l'alto o verso il basso per passare da una corsia all'altra e a destra e a sinistra per inseguire gli oggetti da raccogliere. Questi ultimi, che variano di livello in livello (non ci sono comunque interruzioni o pause tra uno 'stage' e l'altro) e salgono progressivamente di valore in termini di punteggio, rappresentano in breve l'unico elemento portante del gioco: siamo quindi di fronte a una caccia al classico 'high score' in pieno stile arcade, complicata dalla presenza di oggetti letali che attraversano le corsie mescolandosi a quelli da incamerare e dalla crescita del ritmo di gioco. Asterix è una sorta di coin-op da casa, a ben vedere, e dai titoli realizzati appositamente per le sale giochi eredita sia l'immediatezza che una certa monotonia sul lungo periodo. La prima prevale però sulla seconda, a patto di affrontare Asterix in sessioni di breve durata ed elevata intensità - proprio come si farebbe in sala.
Anche i controlli, fortunatamente, fanno il verso ai coin-op e raggiungono l'obiettivo in tal senso: sono precisi e ridotti al minimo indispensabile, ma conviene ugualmente utilizzare un joystick a microswitch in luogo del tradizionale CX-40 per ottenere una maggiore accuratezza. Asterix (o Taz che dir si voglia), infine, non manca di una piccola e interessante sottigliezza che potrebbe spingere anche i veterani a rivalutarlo. I punti ottenuti raccogliendo gli oggetti vengono infatti visualizzati nel punto della 'collisione' e rimangono lì per un breve lasso di tempo, durante il quale la corsia rimane sgombra da nuovi avversari. È quindi possibile balzare di tunnel in tunnel per toccare i bonus con il giusto tempismo e con un pizzico di pianificazione, così da allestire delle zone franche da sfruttare per agevolare la sopravvivenza del Gallo e facilitare la caccia agli oggetti da collezionare. Non sarà Turmoil (e questo ormai dovrebbe essere chiarissimo), insomma, ma Asterix per Atari 2600 si difende meglio del previsto e merita senz'altro una partita di tanto in tanto.
[Sanshiro]