Castaway [Sony PlayStation 5]

A.Rea. 21 : retrogaming e videogiochi dal 1996!

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Convinto sostenitore della pixel art e della massima semplicità nelle produzioni per le macchine attuali, Goliath non disdegna comunque i videogiochi propriamente moderni. Mastica un po' di tutto, dalle simulazioni sportive agli RPG, ma ha una predilezione mai sopita per l'azione dura e pura.

Il notevole successo riscosso da Lunark su tutte le piattaforme deve aver caricato al massimo le batterie di Johan Vinet, che ha deciso di rituffarsi immediatamente a testa bassa nella creazione di un altro gioco. Stavolta, però, lo sviluppatore canadese ha scelto una strada completamente diversa: Castaway è infatti un omaggio alle avventure a 8 bit inquadrate dall'alto (e in particolare a Link's Awakening, secondo noi) e nasce con il doppio scopo di risultare appetibile a chiunque e divertire sul breve periodo, senza richiedere un impegno degno di nota in termini di tempo.

Cosa vuol dire questo all'atto pratico, però? È presto detto: i diversi livelli di difficoltà disponibili, tanto per cominciare, coprono uno spettro di utenza potenziale che va dai bambini ai cosiddetti 'hardcore gamer', con impostazioni che vanno dalla modalità 'pacifista' (priva di avversari da eliminare) a quella in cui si è invincibili, passando per un'opzione dedicata a chi ama completare i giochi nel minor tempo possibile. Vinet ha motivato tale scelta con la volontà di rendere Castaway alla portata di giocatori come le sue due figliolette, senza per questo sacrificare l'appetibilità agli occhi degli esperti. E la cosa, francamente, ha indubbiamente senso.

Per quanto riguarda invece le modeste richieste di Castaway in materia di tempo da investire, sarà sufficiente dire che la modalità Storia può essere portata a termine in meno di un'ora con un pizzico di pratica. È infatti incentrata su appena tre 'dungeon', collegati da schermate che rappresentano la superficie del pianeta sconosciuto sul quale il protagonista ha compiuto un atterraggio di fortuna, e su altrettanti boss da abbattere. Ciò non vuol dire che l'avventura sia banale o risicata: tutt'altro! Lo sviluppatore ha inserito all'interno di questo piccolo mondo tutta una serie di enigmi, avversari da affrontare in diverse maniere, scenari niente affatto carenti in termini di varietà, bonus e soprattutto attrezzature da recuperare. Queste ultime, oltre a poter essere impiegate in combattimento, sono fondamentali per il raggiungimento delle aree inizialmente inaccessibili e non si può non rimarcare l'impeccabile 'correttezza formale' delle fasi di blocco e successivo sblocco dell'avanzamento.

Castaway non si esaurisce comunque con l'avventura principale, che una volta completata sblocca un'interessante modalità interamente basata sulla sopravvivenza. Il protagonista è infatti chiamato a esplorare una misteriosa torre composta da 50 piani, ciascuno dei quali propone situazioni differenti e spunti stuzzicanti. Gli avversari rilasciano inoltre delle monete dopo esser stati sconfitti e tali denari vanno a colorare progressivamente una barra posta in cima allo schermo, che fornisce a sua volta l'accesso a un potenziamento (da scegliere tra i tre mostrati nell'apposita finestra) ogni volta che viene riempita. Fatto questo, la barra si svuota e si riparte con la raccolta delle monete, così da guadagnare ulteriori potenziamenti e facilitare l'ascesa.

Castaway è infine a dir poco eccellente dal punto di vista della realizzazione audiovisiva: la grafica in 'pixel art' è assolutamente deliziosa, l'eroe e gli avversari sprizzano carattere e vitalità da tutti i pori (digitali, s'intende), i fondali sono tanto ispirati quanto leggibili e l'accompagnamento musicale rimanda con la memoria ai grandi classici del passato. Non bisogna poi temere alcuno squilibrio in quanto al rapporto prezzo/longevità dell'avventura: Castaway è un prodotto dichiaratamente 'piccolo' e breve, ma è anche decisamente economico e quindi i conti tornano.

[Goliath]