Kotengu abbandona di rado le sue amate montagne e i boschi che ha
scelto di proteggere dall’umana sciagurataggine. E quando lo fa,
è soltanto per recensire giochi giapponesi fino al midollo,
ovvero incomprensibili ai più. Ma a noi va benissimo così.
Arcade 8 bit
China Gate
Taito | Technos | Romstar
16 06 2024
Animato da un hardware di ragguardevole prestanza, China Gate approfitta della conseguente disponibilità in termini di 'muscoli' per mettere in scena uno spettacolo grafico davvero notevole. Essendo ispirato alla leggenda di Son Goku, del resto, China Gate si trova a dover mandare a schermo reinterpretazioni digitali di località fantasiose e affascinanti, potenzialmente capaci di catturare l'attenzione di qualsiasi giocatore. Ecco allora che gli scenari sono coloratissimi e ricchi di dettagli, gli sprite sono caratterizzati in maniera esemplare e vantano un interessante stile a metà tra il caricaturale e il grottesco, gli effetti di contorno stupiscono per varietà e impatto visivo e il sonoro accompagna gradevolmente ed efficacemente l'azione. Ma... di che genere di azione si parla?
È presto detto, anche perché China Gate - come ogni gioco da sala che si rispetti - punta tutto sull'immediatezza e sul ritmo e non fa quindi ricorso a una struttura particolarmente astrusa. Una volta selezionato il proprio eroe preferito tra il suddetto Son Goku, il maiale antropomorfo Cho Hakkai e il 'kappa' Sa Gojo (o scegliendone due nel caso in cui si voglia affrontare l'avventura in compagnia di un amico), infatti, bisogna semplicemente scalare cinque torri i cui piani sono composti dalle classiche piattaforme. Più facile a dirsi che a farsi, ovviamente, perché le strutture pullulano di avversari decisi a eliminare gli eroi per compiacere i loro signori demoniaci. Son Goku, Hakkai e Gojo possono però difendersi effettuando diversi tipi di attacchi con le armi di cui sono dotati e producendosi in letali incantesimi offensivi dopo aver raccolto gli appositi potenziamenti, senza contare la possibilità di seminare temporaneamente i nemici e porsi nella posizione migliore per malmenarli balzando da una piattaforma all'altra. Non è quindi sufficiente attaccare a testa bassa: bisogna ragionare prima di colpire, anche perché China Gate è un titolo piuttosto coriaceo.
La durezza del gioco prodotto da Technos diventa evidente in particolare durante gli scontri con i boss, che fanno la loro comparsa quando il giocatore (o i giocatori) ha (o hanno) spazzato via un certo numero di avversari. I guardiani delle torri sono infatti davvero infami e sfruttano ogni occasione possibile per contrattaccare dopo esser stati colpiti, cogliendo l'utente di turno alla sprovvista e obbligandolo a studiare attentamente i movimenti e le azioni di ogni boss. Si tratta chiaramente di un espediente volto a incrementare la quantità di monete da inserire nella gettoniera per poter sperare di progredire, ma non si può negare che questa piccola 'stratificazione strategica' doni a China Gate uno spessore sconosciuto a molti altri picchiaduro della sua era di appartenenza. Spessore che non interferisce comunque con l'immediatezza e con il ritmo indicati in precedenza come i punti di forza del gioco, che riesce a integrare benone questa elementare articolazione con la natura lineare delle sue meccaniche.
Nonostante la sua validità, però, China Gate rimane ancora un prodotto tendenzialmente oscuro. Non è mai stato convertito su alcun formato domestico, del resto, e la scheda con il relativo cabinato non era affatto facile da incontrare nei bar e nelle sale giochi dell'epoca (figuriamoci adesso...). Oggi come oggi, comunque, è tutto assai più facile e ciò significa che non serve chissà quale sforzo per fare un giro di prova con China Gate e concedergli una possibilità di sfoggiare le sue qualità. Non si tratta di un capolavoro e i giocatori più esigenti storceranno probabilmente il naso di fronte alla monotonia di fondo della struttura portante dell'avventura, ma la buona realizzazione tecnica e il fascino delle ambientazioni elevano China Gate ben al di sopra della media e di parecchi suoi contemporanei.
[Kotengu]