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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Sega Saturn
Shining Force III
Sega | Sonic | Camelot | Hiroyuki Takahashi | Shugo Takahashi | Yasuhiro Taguchi
28 10 2023

Stare dalla parte del Saturn, all'epoca della PlayStation, era una missione impossibile che pochi hanno voluto affrontare. E quei pochi non sono stati certo aiutati dalle politiche Sega, piene di decisioni clamorosamente sbagliate ed errori da dilettanti. Shining Force III rappresenta forse uno dei migliori esempi di come la casa giapponese sia riuscita a farsi del male da sola fino quasi al suicidio, nonostante enormi potenzialità.

Fatto uscire dalle nostre parti nel 1998, alla fine quindi della parabola della console Sega (e anche questa, per una delle serie più apprezzate del Mega Drive, era una bella cazzata), Shining Force III venne distribuito poco e male e per di più suddiviso in tre episodi da commercializzare in momenti diversi, con date di lancio non precisate e ancora più incerte sul mercato occidentale. L'incertezza si tramutò poi in delusione, quando i due sequel vennero ufficialmente relegati al solo mercato nipponico. Per conoscere fino in fondo il gioco bisognava quindi affidarsi a rarissime copie di importazione e alla propria conoscenza del giapponese (in presenza di dialoghi anche troppo ingombranti, come vedremo). Ma le complicazioni, per i più volenterosi, non finivano qui perché le trame dei tre Shining Force III (scusate) erano pure impostate per scorrere parallele, con i progressi all'interno dei singoli episodi che andavano a influenzare anche lo svolgimento degli altri due, sulla base dei dati registrati nella memoria del Saturn.

Al di là di ogni eventuale disappunto o sconcerto il gioco (limitando il giudizio all'unico Shining Force III disponibile da queste parti) risultava comunque valido e a tratti sorprendente, con un impianto grafico notevole (non modernissimo ma in linea con il riuscito restyling di Shining the Holy Ark) e con una meccanica di gioco che riprendeva in pieno quella dei capostipiti a 16 bit. A metà strada tra una partita a scacchi e un 'war game', con un sistema di menu ancora oggi esemplare, Shining Force ci regalava quindi ancora una volta il meglio ottenibile nel campo dei giochi strategici, andando secondo me anche al di là di quanto offerto da titoli analoghi e leggendari come Fire Emblem o Final Fantasy Tactics, proprio grazie alla sua semplicità e facilità d'uso. Il cuore del gioco è tutto da ricercare all'interno delle fasi di combattimento (delle mini battaglie svolte in diverse ambientazioni) che scandiscono i sei capitoli in cui è suddiviso il gioco. In pratica ogni personaggio, a turno, fa la sua mossa basandosi sulle proprie abilità, che possono spaziare dal campo della magia a quello puramente bellico, mettendo anche in conto le diverse possibilità di movimento lungo una scacchiera virtuale spalmata sul terreno, i dati statistici e il possesso di vari oggetti.

L'approccio è quindi decisamente diverso rispetto a quello dei giochi di ruolo classici, a parte il solito sviluppo progressivo dei personaggi e le acquisizioni di armi e aggeggi vari: qui l'esplorazione è parecchio limitata dalla struttura del gioco, di labirinti non ce ne sono e quasi tutto viene affidato alla vostra capacità strategico/bellica in battaglia. Gli stessi dialoghi svolgono spesso un ruolo tutto sommato secondario ai fini strettamente pratici: strano perché la loro portata può diventare pesante. Pensate solamente a quei poveri acquirenti che, dopo essere passati sopra a tutti i dubbi nutriti sul Saturn e ai distinguo sul gioco a cui abbiamo accennato, si sono ritrovati subito con venti minuti di dialogo di introduzione (noiosissimo: io ho più volte avuto la tentazione di chiuderla là e di dedicarmi a qualcos'altro). Come dicevamo, la pazienza di un fan del Saturn veniva spesso messa alla prova.

Gioco potenzialmente entusiasmante, quindi, ma macchiato da piccoli errori evitabili. Penso anche alla componente sonora, con temi musicali da apprezzare in tutto e per tutto ma poco variati, come succede con quelli relativi alle battaglie, o alle voci del doppiaggio, vagamente fuori luogo. L'impostazione voluta per la grafica rappresenta però la realizzazione di un sogno per qualsiasi fan della serie (come me) grazie a un character design unico e a un mix riuscito tra bidimensionalità e 3D, soprattutto durante i combattimenti, quando la visuale dall'alto cambia ed entrano in scena effetti visivi di primissimo livello. Gli sprite renderizzati sembrano poi dei piccoli pupazzi di creta (sono quindi più simpatici che inadeguati), mentre gli scenari tridimensionali offrono una profondità e una facilità di esplorazione inattese. Tutti e due rimandano in pieno, per fortuna, al tratto grafico dei prequel per Mega Drive, ma proprio per questo potrebbero infastidire qualcuno con il loro look lezioso e retro'.

Un gameplay incentrato sui combattimenti a turni potrebbe poi suonare monotono, ma la varietà degli scenari delle battaglie, sia nel senso delle circostanze da affrontare sia in quello delle ambientazioni in cui avvengono, basta e avanza per non cadere nella monotonia. In questo senso anche la trama aiuta a movimentare il tutto, grazie a una complessità quasi da romanzo di guerra. Lo stesso gameplay, in sé e per sé, presenta poi una serie di sottigliezze che vanno ad aumentare la tradizionale profondità della serie. Come per esempio la nuova variante 'friendship', grazie alla quale due personaggi che in battaglia collaborano tra loro riescono poi a effettuare azioni speciali combinate, oppure la presenza di aree segrete nei campi di battaglia, che possono distrarre forze dai plotoni di base (fino a dodici combattenti coinvolti). Nel complesso un sequel che non potrà non entusiasmare i fan della serie, al netto di qualche esercizio di pazienza e della difficoltà nel procurarsene una copia (Shining Force III è piuttosto raro, anche nella sua edizione PAL). Per tutti gli altri un'occasione per scoprire una serie tra le più interessanti, non solo in ambito Saturn.

[NO1]


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