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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

Sony PlayStation
Overboard!
Psygnosis | The Wheelhaus
18 02 2023

Overboard! ha sempre destato la mia curiosità, sin dalla remota apparizione delle primissime immagini su Edge. A quell'epoca non si sapeva nemmeno che razza di gioco stesse per tirar fuori Psygnosis, ma la grafica spettacolare e le premesse bizzarre avevano intrigato parecchi giocatori. Risultato: l'acquisto immediato del gioco al suo arrivo nei negozi, con un altrettanto immediato inserimento del disco nella console accompagnato da una sbirciata al manuale, ben fatto ed esauriente. E poi... nulla, per un tempo apparentemente interminabile. Perché il caricamento iniziale di Overboard! non è proprio dei più brevi, diciamolo chiaramente. E quello che fa seguito alla pressione del tasto Start, magari dopo aver cincischiato un po' con le opzioni, è ugualmente lungo. Quando lo scenario della prima missione fa finalmente capolino sullo schermo, però, la prima impressione è indubbiamente delle migliori.

Non ci vuol molto per far pratica con il sistema di controllo, sorprendentemente comodo grazie a una razionale distribuzione dei tasti che permette un approccio quasi istantaneo alla guida della nave. È poi inevitabile giocherellare un po' con le tre visuali implementate dai programmatori, giusto per il tempo necessario a realizzare che hanno in effetti una certa utilità, per spiegare infine le vele e partire all'avventura. La grafica vanta effetti di trasparenza fenomenali, impiegati principalmente nella realizzazione dell'acqua e del fondale marino. Le navi affondate rimangono infatti visibili per tutta la durata della partita, così come è sempre possibile scorgere gli insidiosi abitanti dei mari e le sezioni sommerse di scogli e simili. Interessanti anche le ambientazioni, in cui si alternano colori sgargianti e tinte più cupe, e il susseguirsi del giorno e della notte. Le navi e gli altri bizzarri avversari si integrano piuttosto bene con gli scenari proposti e non si 'scollano' eccessivamente dai fondali neanche nei casi più estremi, come quando si passa sotto una cascata per spegnere il fuoco a bordo del vascello. I temi musicali sono il più delle volte buffi e divertenti, mentre gli effetti sonori risultano adeguatamente rumorosi; non c'è quindi alcun dubbio sul valore tecnico di Overboard!, che si presenta in modo spettacolare sotto il punto di vista grafico e svolge pienamente il suo compito in ambito sonoro.

La struttura di base, da parte sua, nasce dalla fusione tra uno sparatutto classico e un certo numero di elementi secondari. Al giocatore viene chiesto di completare i cinque mondi proposti, ognuno dei quali è suddiviso in ulteriori sotto-livelli ai quali si aggiunge un'ultima zona dedicata all'avversario di fine mondo. Gli scenari sono abbastanza intricati e articolati e richiedono un certo quantitativo di tempo da dedicare all'esplorazione, che svolge un ruolo fondamentale (tanto più che in ogni livello sono celate diverse aree segrete). Completano il quadro le classiche armi aggiuntive, la cui quantità è limitata e decresce a ogni colpo sparato, e i tesori sparsi nei luoghi più improbabili. Anche l'impianto di Overboard! si presenta quindi in modo promettente, tanto più che il già citato sistema di controllo facilita l'immediata immersione nel gioco.

È un vero peccato, di conseguenza, che la curva della difficoltà di Overboard! non appaia per nulla graduale. Già dopo la prima manciata di livelli è impossibile non notare una subdola impennata nella quantità degli avversari e nella qualità dei loro armamenti. Si viene attaccati contemporaneamente da navi, postazioni fisse e uccelli bombardieri e prima ancora di aver individuato l'arma più adatta alla situazione ci si ritrova in pasto ai pesci. È senz'altro vero che i giochi particolarmente difficili si rivelano spesso più stimolanti di quelli sin troppo facili, ma alcuni aspetti di Overboard! rendono oltremodo 'pesante' la già elevata difficoltà del gioco, a partire dalla scarsa disponibilità di vite extra e rifornimenti per l'energia. Tali bonus sono infatti presenti in quantità decisamente esigua e sono per lo più nascosti in località segrete tutt'altro che semplici da scovare. Va da sé che sperare di riuscire a completare un livello quando ci si trova in condizioni disperate risulta nella maggior parte dei casi utopico. Come se ciò non bastasse, Overboard! salva insieme alla posizione raggiunta dal giocatore anche il suo numero di vite residue, senza fornirne altre all'inizio di ogni nuovo mondo. Può così capitare di dover affrontare il terzo mondo, per fare un esempio, con l'eccezionale quantitativo di zero vite a disposizione e con il derivante obbligo di andare alla ricerca delle introvabili vite extra. L'alternativa? Ricominciare tutto da capo, sperando di perdere meno navi nei primi livelli. O passare ad altro dopo aver macinato improperi in quantità all'indirizzo di un gioco che, con un pizzico di attenzione in più, sarebbe stato a dir poco notevole.

[Nyabot]


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