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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Sega 32X
Zaxxon's Motherbase 2000
Sega
26 11 2012

Quando ho cominciato a giocare a Zaxxon's Motherbase 2000 (1995, Sega) non sono riuscito ad evitare un certo sentimento di rassegnazione. Voglio dire: questo era un gioco a 32 bit, dopo tutto, ma di un qualsiasi progresso grafico rispetto a quello che allora girava sul Mega Drive a 16 bit non c'erano davvero molte tracce. Un'altra volta. In fondo, però, niente di sorprendente: il famigerato Sega 32X ci aveva spesso lasciato a bocca aperta e quasi mai in senso positivo. Solo che qui, a completamento dell'opera, l'improvviso recupero dello shooter Sega (1982), coin-op antesignano del celebre Viewpoint e di uno pseudo-3D ottenuto mediante inquadratura di tre quarti dall'alto, si accompagnava a un parziale tradimento dell'antenato.

I programmatori Sega (produttore Hiroshi Asou, reduce da Ristar e poi impegnato in The House of the Dead) avevano infatti deciso di abbandonare alcuni aspetti fondamentali del vecchio Zaxxon (ad esempio la possibilità di spostare la navetta protagonista su diversi piani di altezza lungo il cammino prefissato, ad evitare colpi e collisioni: un'innovazione che ai tempi da sola faceva il gioco e giustificava l'impegnativa visuale isometrica). Per compensare sono state invece aggiunte altre caratteristiche di base, come quella che consente di far effettuare alla nostra astronave una specie di salto: peccato solo che la piccola acrobazia si riveli poco utile o al massimo accessoria a qualche situazione poco frequente, se non per la cattura delle navi nemiche. Altre opzioni, come la possibilità di reimpostare i comandi a piacimento o quella di ricorrere a un comodo autofire, riuscivano a migliorare il modello di gioco, ma non facevano certo la differenza. Fatto sta che, delusi i fan del vecchio shooter e non convinti quelli in attesa di qualcosa di veramente nuovo, Motherbase 2000 doveva puntare su qualcos'altro.

Il quale purtroppo assommava a ben poca cosa: il nuovo look a poligoni e sprite tutto sommato funzionava e in qualche modo rimandava pure ai giochi della allora incombente generazione a 32 bit. I fondali sono abbastanza vari ed esteticamente gradevoli, mentre la possibilità di acquisire le armi delle astronavi avversarie una volta catturate offre una variante strategica semplice ma intelligente. Ma più di questo evidentemente il 32x non poteva fare (forse): il frame rate subisce improvvisi tracolli, i poligoni delle costruzioni di contorno e degli avversari sono scarni, con texture quasi assenti, il dettaglio delle astronavi è relativo. E del buon controllo di Zaxxon, indispensabile con questo tipo di inquadratura, quasi non rimane traccia. A ben vedere, poi, il vecchio Zaxxon ai suoi tempi appariva davvero rivoluzionario come impostazione e realizzazione, con alcuni aspetti addirittura pionieristici, come l'ombra della navetta principale proiettata a terra ad aiutarne il posizionamento. Lo stesso non si può dire di questo Motherbase 2000: anzi, fatte le debite proporzioni, il look stilizzato del coin-op anni ottanta sembra invecchiato meglio.

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