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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

Atari 5200
Berzerk
Atari
24 04 2016

Delle (poche) conversioni ufficiali di Berzerk giunte sui sistemi domestici dell'epoca, quella per il 5200 è senza ombra di dubbio la migliore. E questo, in fin dei conti, dovrebbe essere già più che sufficiente a troncare qualsiasi discussione sul nascere e a scatenare la corsa all'acquisto: l'originale da sala, del resto, rimane tuttora un capolavoro e il solo pensiero di poterne giocare una buona conversione dovrebbe provocare almeno un accenno di salivazione incontrollata. Sui perché della validità di questo adattamento, però, ci sono diverse cose da dire.

Berzerk per Atari 5200, tanto per cominciare, vanta una notevole fedeltà al coin-op prodotto da Stern. Ci sono alcune piccole omissioni (dettate più che altro dalle differenze tra l'hardware da sala e la console Atari), ma si tratta di elementi trascurabili che non hanno alcun effetto sul divertimento offerto dal gioco. È assolutamente intatto, invece, il livello di difficoltà dell'avventura: i robot che popolano ciascuna delle stanze del gioco sembrano inizialmente indifesi, ma prendono ben presto a sparare letali bordate di laser a destra e a manca e non fanno che diventare più veloci e precisi man mano che si avanza di livello in livello. Eliminarli tutti prima di passare alla stanza successiva è l'unico modo per aspirare a un punteggio decente e ciò vuol dire che in buona sostanza non c'è altra maniera di affrontare 'seriamente' Berzerk, visto che il gioco è incentrato sull'ottenimento del miglior punteggio possibile e su null'altro, se non sulla sopravvivenza. Non che quest'ultima sia un obiettivo realmente praticabile, comunque, quando si impiega troppo tempo a ripulire una stanza e si incappa quindi nell'immortale Evil Otto...

La realizzazione audiovisiva, da parte sua, è da primato. Il buon chip sonoro del 5200 riesce infatti a riprodurre alcune delle frasi campionate tanto amate dai fan del cabinato originale, 'regalando' all'utente ulteriori incentivi per odiare gli androidi che mirano all'annientamento del protagonista e i loro invisibili signori robotici. Ugualmente gradevole risulta la grafica, con animazioni di un certo pregio e piccoli dettagli che contribuiscono a rimpolpare il fascino esercitato dal gioco.

L'unico vero limite della versione 5200 di Berzerk non è imputabile alla conversione in sé, bensì alla progettazione della console ed è da individuare (come spesso accade su questa macchina...) nei controller studiati da Atari, troppo lenti a tornare in posizione neutra dopo il rilascio della leva. Il problema, nel caso di Berzerk, è piuttosto rilevante perché va a rendere ancor più ostico un gioco già difficile e coriaceo, ma con un po' di pazienza e con l'astuto sfruttamento della 'stupidità artificiale' dei robot (che possono autoeliminarsi con una certa creatività) è possibile venire a patti con i discutibili joystick del 5200 e godersi un'avventura tanto stimolante quanto soddisfacente.

[Nyabot]


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