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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

Amstrad GX4000
Pang
Ocean | Arc Developments | Stuart Middleton | Byron Nilsson
05 05 2013

Nessun gioco avrebbe potuto salvare lo sfortunato GX4000 dal suo infausto destino. Gli errori commessi da Amstrad furono troppi e troppo gravi e la console finì nel dimenticatoio con una rapidità impressionante, divenendo in breve tempo poco più di una curiosità storica (e, in seguito, una piccola chimera per i collezionisti). Niente e nessuno, quindi, avrebbe potuto salvarla, come detto poc'anzi, ma se un solo gioco fosse stato in grado di farlo, magari in una situazione complessiva meno disperata, quel gioco sarebbe stato probabilmente Pang.

Basato su una gradevole miscela di semplicità, immediatezza, ritmo e buona tecnica, Pang ottenne (non del tutto prevedibilmente, in realtà) un incredibile successo nelle sale giochi di tutto il mondo e venne quindi convertito sui maggiori formati dell'epoca. Lo scopo del gioco consisteva nel sopravvivere a un'invasione di bolle rimbalzanti, letali al solo tocco, facendole scoppiare grazie a una curiosa arma capace di sparare rampini. Le bolle più grandi, una volta colpite con la punta dei proiettili o con le funi di cui questi ultimi erano opportunamente dotati, si dividevano in due sino a riempire lo schermo di minuscole bolle, eliminate le quali era possibile passare al livello successivo. Il passaggio di quadro in quadro, in effetti, era la principale attrattiva di Pang, visto che il gioco era strutturato come una sorta di giro del mondo e poteva vantare fondali assai curati e affascinanti, chiaramente ispirati a diverse località realmente esistenti.

Ogni livello, inoltre, poteva presentare ostacoli e piattaforme di vario genere al fine di aggiungere un pizzico di complessità, mentre i potenziamenti che facevano di tanto in tanto la loro comparsa sullo schermo consentivano di incrementare l'efficacia dell'arma, far saltare in aria tutte le bolle e, in buona sostanza, guadagnare qualche attimo di respiro. Non mancavano gli avversari, come da copione per un gioco di stampo arcade, e il tutto si amalgamava ottimamente, contribuendo a offrire un'esperienza spensierata, frenetica e spassosa.

Tutto quel che rese popolare il coin-op d'origine, fortunatamente, venne riproposto da Ocean nella spettacolare conversione per GX4000. La grafica, in particolare, fu adattata con grandissima perizia alla console Amstrad e poté quindi metterne in mostra le potenzialità, evidenziate da fondali e sprite decisamente ricchi di colore e da un buon livello di dettaglio. Le macchine a 8 bit appartenenti alla stessa fascia del GX4000 non avrebbero mai potuto sfoggiare tinte tanto brillanti e gamme cromatiche così estese, il che giustifica il rilievo attribuito a Pang in apertura in termini di importanza per la console Amstrad. Neanche Pang, però, riuscì a convincere il pubblico pagante a concedere una possibilità al GX4000, nonostante la grafica non fosse il suo unico pregio: il sonoro non era affatto malvagio e la giocabilità del coin-op era stata trasposta magnificamente, a dispetto di qualche incertezza nelle collisioni, ma il miracolo non avvenne e l'oblio inghiottì con noncuranza una macchina meritevole di una sorte migliore.

[Nyabot]


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