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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Sega Mega Drive
Smash T.V.
Flying Edge | Probe | Acclaim
08 06 2011

Smash T.V. è uno show come nessun altro, fatta eccezione per il solito coglione scelto come presentatore. Nella finzione l'anno è il 1999 (!) e Smash T.V. è l'ultima parola in fatto di intrattenimento televisivo in prime time. Scordatevi Grandi Fratelli o Isole dei Famosi: il nome di questo gioco è violenza pura, senza orpelli o scuse. Di politically correct c'è davvero poco.

Armati di fucili laser, i fortunati concorrenti si fanno largo lungo una serie di arene collegate, sparando a tutto quello che si muove, per arrivare così alla fine del livello, abbattere i boss di turno e portarsi a casa i premi finali. Non ci sono pacchi da aprire, aiutini da casa o quiz di cultura generale: negli anni gli show sono diventati sempre meno intelligenti, fino a quando qualche creativo ha pensato "Ehi, lasciamo perdere le domande e lasciamoli uccidere per vincere, senza tante storie". Il problema, in questa mattanza generale, è che la compagnia TV vuole giustamente mantenere bassi i costi di gestione: per fare questo e ostacolare il vostro tentativo non si fa quindi scrupolo di ricorrere a una vera folla di assassini maniaci, kamikaze, robottini, tank e mostri cibernetici (per regolamento si tratta di organismi clonati o artificiali, ovviamente. Maciullare un dipendente di un network, più o meno meccanico, resta comunque una bella soddisfazione) - avversari che popolano in gran numero le arene di cui sopra insieme a mine ed esplosivi di ogni tipo. L'unica concessione a vostro favore è quella delle armi supplementari, ottenibili tramite power-up sparsi lungo i livelli: ma la loro durata è limitata e molto presto vi ritroverete con addosso una marea inarrestabile di killer incazzati.

In effetti si potrebbe pensare che con un pugno di vite e con una manciata di continuazioni a disposizione Smash T.V. (curiosamente indicato sulla confezione come Super Smash T.V. nelle versioni a 16 bit) finisca per rivelarsi una passeggiata o poco più, anche perché i livelli, belli lunghi, alla fine sono solo tre: in realtà, niente di più mortalmente sbagliato. Derivato da un coin-op di successo di un paio di anni prima e posposto rispetto alla bella conversione per Super Nintendo, Smash T.V. per Mega Drive (1992) può rappresentare un incubo anche per il più smaliziato dei nostalgici, nonostante i tre gradi di difficoltà e le cadute di ritmo rispetto al gioco originale. Per il semplice motivo che alla durezza del gameplay, già di per sé elevata, qui si vanno ad aggiungere i problemi legati alla scarsità di tasti sul joypad del Mega Drive, con conseguente impaccio quando si tratta di controllare i personaggi (esiste sempre la possibilità di ricorrere a due joypad in contemporanea, anche perché di base Smash T.V. è un gioco da giocare in coppia: ma, insomma, come alternativa sembra piuttosto improbabile). La cosa bella del coin-op, invece, era proprio il controllo di puro istinto, indispensabile per affrontare le ondate di avversari senza pensarci troppo. E anche se i programmatori hanno cercato di donare al tutto una parvenza di gioco adulto, fornendo p.es. ai giocatori anche un set di mappe, atmosfera e frenesia restano chiaramente quelle di uno shooter talmente pieno di sangue da attirare le attenzioni dei censori statunitensi e da far decadere ogni progetto di sequel, con grandi rimpianti da parte dei suoi ammiratori. Tornando allo specifico: grafica piccola tipica del Mega Drive, naturalmente inferiore a quella da sala giochi, audio che non è nemmeno all'altezza di quello della versione per Super NES, presentazione che con pochi tocchi poteva arrivare a essere più completa. Se aggiungiamo qualche sospetto di cattiva collisione tra sprite ce ne è abbastanza per considerare questa versione Probe/Flying Edge come la peggiore in circolazione di questo classico arcade, a parte quelle per Game Gear e Master System. Restano la fantastica semplicità dell'idea di partenza e, magari ricorrendo all'escamotage dei due joypad, un livello di coinvolgimento (sindrome da ancora un giro e poi basta) spesso sconosciuto ai giorni nostri.

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