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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

NEC PC Engine CD
Double Dragon II - The Revenge
Naxat Soft
10 03 2007

Benché solitamente impiegato dalle softco nipponiche per sfornare conversioni praticamente perfette dei maggiori successi da sala dell'epoca, il PC Engine veniva spesso utilizzato anche per condurre interessanti esperimenti, come nel caso del qui presente Double Dragon II. Lungi dall'essere una conversione fedele dell'omonimo coin-op, infatti, Double Dragon II per PC Engine era un aggiornamento riveduto e corretto della versione NES, che costituiva a sua volta un remake dell'originale da sala. Di quest'ultimo, il 'porting' su PC Engine manteneva chiaramente l'impostazione di base, la fondamentale modalità per due giocatori e i protagonisti, ma tutto il resto era stato prelevato di peso dal NES, rifinito e riproposto in una veste audiovisiva ovviamente superiore.

In questo senso, ad esempio, andava indubbiamente intesa l'inclusione di un certo numero di scene di intermezzo, invero già presenti sul NES in forma statica, ma animate e doppiate in occasione del passaggio su PC Engine. I temi musicali, inoltre, erano quasi interamente originali, senza contare il fatto che, invece di essere stipati in una modesta cartuccia, erano stati registrati su CD (e hai detto niente...).

Dal punto di vista del gameplay, invece, la versione PC Engine proponeva più che altro delle limature, in particolare per quanto riguardava i livelli (espansi e parzialmente ridisegnati), la precisione dei controlli e la reattività degli avversari. C'è anche da dire che, come da tradizione per il genere videoludico d'appartenenza, Double Dragon II era un prodotto di una disonestà e di una scorrettezza micidiali, in particolare sul PC Engine. Ma i picchiaduro a scorrimento, ai tempi di Double Dragon, facevano dell'infamia un mezzo per istigare il giocatore a continuare, per spingerlo a tentare nuovamente di battere la macchina e per incatenarlo al gioco fino al raggiungimento della sequenza finale. Un meccanismo non troppo raffinato, bisogna riconoscerlo, che però aveva l'indiscutibile pregio di funzionare. E, per quanto le cose oggi come oggi possano essere cambiate, Double Dragon e i suoi eredi continuano ad esercitare un fascino tutto particolare, perlomeno sui giocatori della vecchia scuola, ai quali questa 'conversione' su PC Engine non mancherà di regalare diverse ore di sano divertimento ed insane imprecazioni...

[Nyabot]


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