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Shrapnel Dopo aver fondato A.Rea. 21 insieme a NO1 e LH3CT, Shrapnel ha svolto il lavoro di mantenimento del sito fino alla chiusura dello stesso e ne ha poi curato la riapertura. Ha scritto su Super Console, Mega Console, Videogiochi e PSM, ha gestito per due anni e mezzo un negozio di videogiochi e ha lavorato come game designer e sceneggiatore su uno sparatutto per PC intitolato Steel Saviour. Ha inoltre scritto per un paio di riviste cartacee dedicate agli utenti iOS e macOS.

Sinclair ZX Spectrum
The Ninjawarriors
Virgin Mastertronic | The Sales Curve | Random Access
08 01 2006

Quasi totalmente estraneo al cosiddetto fenomeno delle conversioni miracolose (in merito, si veda altrove su questo stesso sito), principalmente perché cromaticamente troppo distante dagli arcobaleni esplosi a schermo dai coin-op dell'epoca, lo Spectrum aveva comunque un vantaggio rispetto agli altri home computer in fase di porting dei giochi da bar. Non potendo aspirare a replicare l'aspetto delle macchine da sala, infatti, i programmatori delle conversioni per ZX Spectrum potevano concentrarsi sul gameplay o, in alcuni casi, dare addirittura una nuova identità grafica al gioco da portare sulla macchina di sir Clive Sinclair. Opzione, quest'ultima, adottata nel 1989 da Random Access nel corso dello sviluppo della versione Spectrum di The Ninjawarriors, popolarissimo coin-op di Taito portato di peso da Virgin Mastertronic e The Sales Curve sui maggiori formati domestici del tempo, incluso per l'appunto lo Spectrum 128 (a discapito dei numerosissimi possessori di Spectrum 48, tagliati fuori dalle richieste di una conversione effettivamente difficile). Spectrum 128, si diceva, la cui prestanza venne utilizzata da Random Access per trasformare l'orgia cromatica del coin-op in un delizioso, dettagliatissimo quadretto monocromatico, forte di una pulizia sconosciuta alle altre versioni a 8 bit di The Ninjawarriors, di una grande atmosfera derivante da un sapiente uso delle ombreggiature e di qualche effetto speciale inserito per movimentare il tutto (da notare, a tale proposito, la curiosa dissolvenza con cui i nemici abbattuti lasciano il mondo di gioco). A differenza della conversione per CBM 64, inoltre, The Ninjawarriors per Spectrum manteneva la modalità per due giocatori tanto apprezzata dagli appassionati del coin-op, il che faceva segnare senza alcun dubbio un punticino a favore dell'adattamento per la macchina Sinclair.

Laddove sul 64, però, l'assenza dei più spettacolari tra i trucchi visivi impiegati nell'originale da bar lasciava trasparire la pochezza dell'impianto di gioco di The Ninjawarriors, i problemi della versione Spectrum erano di tutt'altro tipo. Sebbene il netto distacco dal coin-op la rendesse quasi un progetto a sé stante, e quindi potenzialmente godibile senza l'assillo della chimera dell'arcade perfect, l'elegante reinterpretazione monocromatica di The Ninjawarriors approntata da Random Access per gli utenti Spectrum era troppo lenta, troppo difficile e troppo maldestra (ovvero piagata da un set di controlli piuttosto incerti e imprecisi) per risultare esaltante. Era divertente, è vero, ma solo fino ad un certo punto, oltrepassato il quale ci si rendeva immancabilmente conto che l'investimento della cospicua dose di pazienza richiesta dal gioco non sarebbe mai stato ricompensato da un gameplay all'altezza della situazione. Anche il coin-op realizzato da Taito, del resto, non faceva certo dell'originalità e della varietà i suoi punti di forza...

[Shrapnel]


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