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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

Sega Master System
The NewZealand Story
TecMagik
30 03 2010

Quando fletteva i muscoli sotto la guida accorta di gente qualificata per sfruttarne adeguatamente le potenzialità, il Master System era capace di prove di forza tutt'altro che trascurabili. Con la conversione di The NewZealand Story, per esempio, la piccola console a 8 bit di casa Sega fece davvero faville: furono in molti a rimanere letteralmente a bocca aperta di fronte a questo gioiellino, che sorpassava sotto molti punti di vista anche le trasposizioni realizzate su macchine di potenza decisamente superiore. La grafica, tanto per cominciare, era a dir poco miracolosa: quasi tutti gli elementi del coin-op erano presenti anche sul Master System e, al di là dell'esclusione della minimappa e di qualche avversario, sembrava davvero di trovarsi di fronte all'originale da bar. Nelle situazioni più concitate alcuni oggetti, tra cui le frecce scagliate da Tiki, tendevano a divenire poco visibili, ma si trattava di un difettuccio che nulla toglieva alla qualità visiva della conversione.

L'audio, da parte sua, aveva sofferto un po' di più durante la transizione, ma rimaneva comunque fedele a quello del gioco da sala, fatta esclusione per una durata ridotta che tendeva a renderlo ripetitivo relativamente presto. Era il gameplay, a ogni modo, a fare di The NewZealand Story un capolavoro dell'epoca, e in questo comparto nulla fu tralasciato dai programmatori incaricati della conversione: anche sul Master System, infatti, il gioco di piattaforme di Taito era assolutamente superlativo per reattività dei controlli, originalità della conformazione dei livelli, varietà degli avversari e ritmo di gioco. La versione Master System di The NewZealand Story, insomma, sembrava davvero perfetta, ma nascondeva un'insidia non da poco: era priva di crediti. Si iniziava con tre vite e se ne potevano guadagnare altre, ma la possibilità di continuare la partita in caso di prematura dipartita del tenero kiwi veniva concessa soltanto in seguito al superamento di particolari livelli. Ciò rendeva la conversione un affare per pochi esperti, oltre che per gli appassionati duri e puri del gioco da bar, ma non ne scalfiva in fin dei conti la prestanza e, ovviamente, non lo fa nemmeno al giorno d'oggi. Gran titolo, grande adattamento, grande sfida: cos'altro si potrebbe desiderare dal modesto (ma neanche troppo) Master System?

[Nyabot]


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