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Shrapnel Dopo aver fondato A.Rea. 21 insieme a NO1 e LH3CT, Shrapnel ha svolto il lavoro di mantenimento del sito fino alla chiusura dello stesso e ne ha poi curato la riapertura. Ha scritto su Super Console, Mega Console, Videogiochi e PSM, ha gestito per due anni e mezzo un negozio di videogiochi e ha lavorato come game designer e sceneggiatore su uno sparatutto per PC intitolato Steel Saviour. Ha inoltre scritto per un paio di riviste cartacee dedicate agli utenti iOS e macOS.

Atari Lynx
Todd's Adventures in Slime World
Atari | Epyx | Michael Peter Engelbrite
08 12 2011

Il Lynx costava parecchio, aveva la pessima abitudine di privare le batterie della loro preziosa carica vitale in pochissimo tempo ed era anche soggetto agli assalti di una concorrenza ben più economica e preparata, il che lo portò rapidamente all'oblio. Così facendo, però, la console portatile di casa Atari trascinò con sé diversi titoli decisamente validi, caduti nel dimenticatoio senza meritarlo e indubbiamente degni di essere riscoperti. Uno dei titoli in questione è per l'appunto il qui presente Todd's Adventures in Slime World, purtroppo noto a pochi appassionati e sorprendentemente vicino alla qualifica di piccolo capolavoro.

La struttura del gioco è quella di un platform d'esplorazione, ovvero la stessa di Metroid e dei suoi innumerevoli emuli, ma il brillante Michael Peter Engelbrite aggiunse la sua esperienza e la sua abilità alla collaudata formula di base per dar vita a un prodotto di complessità e profondità inattese. Il design dei livelli, tanto per cominciare, è eccellente: i labirinti possono vantare un'estensione e un'articolazione sconosciute alla maggior parte degli altri titoli dell'epoca appartenenti allo stesso genere e, oltre alla loro natura contorta e intricata, mescolano con efficacia le classiche piattaforme e piccoli elementi di ragionamento e risoluzione di puzzle. Il giocatore, a ogni modo, non è abbandonato a sé stesso all'interno delle disorientanti ambientazioni che è chiamato a esplorare: un sistema di mappe automatiche è sempre pronto per la consultazione, il che riduce al minimo le possibilità di perdersi e precipitare nella frustrazione più cupa.

Gli avversari, dal canto loro, sono dosati con rara maestria in termini di quantità e cattiveria: non si viene sopraffatti da ondate di nemici in ogni frangente, ma si viene assaliti con misurata perfidia e si avanza di conseguenza in un costante clima di attenzione e cautela. È inoltre possibile liberarsi della pericolosa fanghiglia accumulata durante la traversata nelle apposite pozzanghere di acqua pulita, e ciò fa sì che sia necessario procedere con un minimo di pianificazione e approfittare delle numerose abilità del protagonista, in grado di sparare in diverse direzioni, saltare e persino arrampicarsi sulle pareti verticali per raggiungere l'uscita delle varie stanze che compongono i labirinti. La prestanza atletica del coraggioso Todd, tra l'altro, può essere messa alla prova in un gran numero di diverse modalità di gioco che vanno a privilegiare di volta in volta l'esplorazione, il combattimento, la rapidità e via dicendo.

Grafica e sonoro fanno il loro compito in maniera più che dignitosa, e i temi musicali nascono da un'altra felice intuizione di Engelbrite: lo spazio sulla cartuccia non era sufficiente per immagazzinare una colonna sonora vera e propria, e così lo scaltro programmatore scrisse un algoritmo capace di generare la musica al volo basandosi su una serie di brevi composizioni preimpostate. A stupire ancor di più, però, è la massiccia componente multigiocatore di Todd's Adventures in Slime World, che può essere affrontato da un massimo di otto giocatori in contemporanea: un risultato incredibile per quei giorni ormai lontani, tanto da spingere in tempi recenti lo stesso Engelbrite a definire il suo gioco come una sorta di precursore dei MMORPG.

[Shrapnel]


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