A.Rea. 21 : retrogaming e videogiochi dal 1996!
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Shrapnel Dopo aver fondato A.Rea. 21 insieme a NO1 e LH3CT, Shrapnel ha svolto il lavoro di mantenimento del sito fino alla chiusura dello stesso e ne ha poi curato la riapertura. Ha scritto su Super Console, Mega Console, Videogiochi e PSM, ha gestito per due anni e mezzo un negozio di videogiochi e ha lavorato come game designer e sceneggiatore su uno sparatutto per PC intitolato Steel Saviour. Ha inoltre scritto per un paio di riviste cartacee dedicate agli utenti iOS e macOS.

Amstrad CPC
Thrust
Firebird
02 06 2006

Realizzato in origine su BBC Micro e Acorn Electron da Jeremy Smith, e in seguito convertito sui sistemi a 8 bit più in voga nella seconda metà degli anni 80, Thrust è sulla carta un gioco tremendamente noioso. Il gameplay, infatti, non prevede altro se non il prelievo di un certo numero di capsule energetiche tramite il raggio trattore di cui è dotata la propria astronave, con le uniche difficoltà visibili rappresentate dalle pareti delle caverne in cui le sopraccitate capsule sono nascoste (pareti contro cui è ovviamente vietato impattare), dalla scarsità del carburante imbarcato sulla navetta (reintegrabile comunque depredando appositi serbatoi sparsi in giro per il mondo di gioco) e dalle torrette antiaeree nemiche, eliminabili ad ogni modo con il cannone di bordo o, più radicalmente, con la distruzione della centrale energetica che sostenta il pianeta avverso. E basta.

In Thrust, però, il vero nemico è invisibile, nonché decisamente infido. E così un design apparentemente semplice e banale, per di più contornato da una sezione audiovisiva elementare, diventa a dir poco spettacolare con l'introduzione di un unico fattore, ovvero la gravità. La credibile riproduzione dell'attrazione gravitazionale implementata in Thrust, infatti, rende il gioco straordinariamente avvincente e ne fa un titolo basato più sulla precisione nei movimenti, sulla rapidità dei riflessi e sul ragionamento, che non sull'azione blastatoria pura - contrariamente a quanto le premesse, invece, lascerebbero presupporre. Muoversi tra gli stretti cunicoli dei livelli più difficili, con una capsula al traino e poco carburante nel serbatoio, genera una tensione difficilmente riscontrabile in un semplice sparatutto e richiede un'abilità e una concentrazione non comuni, soprattutto per i titoli dell'epoca. Essendo basato su un'idea sostanzialmente geniale, inoltre, Thrust ha resistito benissimo al passare degli anni e risulta ancora oggi estremamente attuale e assai godibile, il che non è affatto poco...

[Shrapnel]


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