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NO1 Imbarcato in tenera età su un cargo battente bandiera liberiana, NO1 ha sviluppato grazie ai suoi viaggi in giro per il mondo, e ai conseguenti contatti con numerose popolazioni indigene legate alle tradizioni, una smodata passione per l'antico. Passione che oggi riversa nel retrogaming, in particolare se targato Sega...

Nintendo Super NES
Super Star Wars - Return of the Jedi
JVC | Lucas | Sculptured Software
18 07 2007

La prima volta hai vinto tu. La seconda hanno vinto loro. Questa volta, non ci sarà una prossima volta. Nel senso che se con Super Star Wars su Super Nintendo le cose erano andate bene, con The Empire Strikes Back tutto si era rivelato molto meno entusiasmante: alla fine, con questo Return of the Jedi, la partita su console si chiudeva comunque, dato che, ai tempi, dell'esistenza della seconda trilogia di Guerre Stellari non se ne aveva nemmeno il sospetto.

Fatto sta che, come il film da cui prendeva spunto, il gioco di LucasArts scontava forzatamente l'handicap di dover rinunciare all'effetto novità, mentre si ritrovava col vantaggio di essere il più solido tra i tre episodi come soggetto e fasi narrative da recuperare. Nella sua cartucciona da 16 megabit ritroviamo così Darth Vader, Jabba, la principessa Leia e il suo bikini dorato, gli Ewok, l'inseguimento attraverso la foresta di Endor, l'Imperatore e la battaglia finale contro la Death Star. Tutto questo porta a un gioco che, se in fondo finisce per recuperare la struttura base dei suoi predecessori (platform, shooter e sezioni in pseudo 3D realizzate grazie al miglior Mode 7 prodotto per la macchina Nintendo), riesce ad offrire lo stesso una maggiore varietà di azione grazie alla quota di scenari presenti e alla possibilità di utilizzare cinque protagonisti con caratteristiche diverse (Luke, Han Solo, Leia, Chewbacca e l'Ewok Wicket: un vero sogno per ogni fan di George Lucas che si rispetti). E il punto è proprio questo: come al solito, indipendentemente dalla qualità vera e propria, qualsiasi cosa porti il nome di Guerre Stellari stampato sulla scatola non può non esercitare un fascino particolare su chi, come me, ne ha subito il mito per decenni: figuriamoci nel 1994, quando la speranza di una resurrezione cinematografica delle trilogie stellari era ancora di là da venire.

Per gli orfani di Star Wars di allora, la serie per Super NES rappresentava insomma qualcosa di più che un semplice souvenir dei tempi andati: rappresentava la possibilità di rivivere in un'ottica nuova, e in prima persona, le avventure dei propri personaggi favoriti rinverdendone la memoria. Tanto più che questi titoli si sono sorprendentemente mantenuti su standard tecnici molto elevati, grazie ai programmatori di Sculptured Software: Return of the Jedi, nello specifico, ripresenta la tradizionale grafica spettacolare dei prequel e il solito terrificante sonoro, accoppiati per di più a intervalli narrativi più frequenti e a sezioni che già nel film sembravano fatte apposta per essere inserite all'interno di un videogioco (la sequenza del volo attraverso i pini della foresta degli Ewok è forse l'esempio più clamoroso di sintonia tra cinema e videogiochi e qui funziona sorprendentemente bene, tenendo conto dei limiti di una console a cartuccia dei primi anni novanta). Il vero vantaggio di Return of the Jedi, rispetto al quasi disastroso secondo episodio su Super Nintendo, lo si deve comunque andare a ricercare nel controllo dei personaggi, migliorato e chiaramente essenziale all'interno di livelli complessi e popolati da troppi nemici. Come in The Empire Strikes Back, poi, qui c'è la possibilità di ricorrere a un semplice sistema di password, il che ci libera dalle lunghe sessioni di gioco del primo episodio (come c'è anche la solita ottima differenziazione del livello di difficoltà, per chi trovasse troppo duro da affrontare il tutto). Gioco non fondamentale, ma estremamente completo e rifinito, Return of the Jedi si rivela così, a sorpresa, un outsider tostissimo, in ogni senso, all'interno del nutrito gruppone dei platform a 16 bit. Certo che oggi, con una inflazione di tie-in da Star Wars ai limiti del sopportabile, le cose dovrebbero essere inquadrate in maniera completamente diversa.

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