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Nyabot Nyabot è praticamente un fantasma, qualcuno della cui esistenza gli stessi redattori di A.Rea. 21 dubitano spesso e volentieri. Compare di tanto in tanto, recensisce qualcosa e poi svanisce di nuovo, probabilmente per tornare nelle tenebre da cui era improvvisamente spuntato. Se lo incontrate, non fidatevi della sua apparenza tenera e coccolosa: tiene sempre in serbo un'ascia da lanciare all'indirizzo dei curiosi...

Sharp X68000
R-Type
Irem
05 07 2007

Lo sparatutto a scorrimento orizzontale moderno, benché con un piede e mezzo nella fossa, ha ancora molto da dire. Il pubblico è meno ricettivo di un tempo, e la validità commerciale di tale tipo di prodotto è ormai minima, ma ciò non toglie che uno shooter di buona fattura possa ancora essere una delle esperienze più chiassose e soddisfacenti ottenibili da un computer o da una console. Come s'è detto, insomma, lo sparatutto a scorrimento orizzontale moderno ha ancora molto da dire. E tutto ciò che di bello e di divertente ha da dire lo deve a R-Type.

R-Type, del resto, ha rappresentato un punto di svolta epocale per gli shooter, introducendo novità tuttora clonate ad oltranza e amalgamando magistralmente un gameplay di primissimo ordine ed una realizzazione audiovisiva tanto valida da risultare ancor oggi meritevole di approfonditi esami stilistici. Tutto questo, ovviamente, era davvero troppo per la maggior parte degli home computer dell'epoca, e così le immancabili conversioni di R-Type furono caratterizzate da compromessi, carenze e rinunce assortite. Erano comunque assai giocabili e condividevano pienamente la carica rivoluzionaria del coin-op, ma vuoi per le specifiche limitate delle macchine a 8 bit, vuoi per l'incapacità degli sviluppatori di sfruttare appieno le potenzialità di quelle a 16 bit, nessun possessore di home computer residente in Europa fu in grado di portarsi a casa una conversione perfetta del popolarissimo R-Type.

Inutile dire, a questo punto, che in Giappone le cose non andarono così. Perché i giocatori nipponici potevano contare come sempre sull'X68000, e anche nel caso di R-Type si ritrovarono tra le mani una conversione da urlo. Praticamente perfetta, bellissima da guardare e da ascoltare (anche se al peculiare audio del 16 bit Sharp va fatta l'abitudine), ma soprattutto dotata di un gameplay quasi indistinguibile da quello della controparte da sala. La frustrazione dell'utenza europea, ad ogni modo, fu piuttosto contenuta, per fortuna. Le conversioni dateci in pasto da Electric Dreams non erano perfette, è vero, ma perlomeno potevamo giocare con una copia ragionevolmente fedele del coin-op del momento nel salotto di casa nostra. E, soprattutto, all'epoca non sapevamo nulla dell'esistenza dell'X68000. E, si sa, occhio non vede, cuore non duole...

[Nyabot]


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